rotate-mobile
Cronaca

Coronavirus, sei decessi e oltre centosettanta contagi in Lombardia

Il governatore Fontana: "Siamo fiduciosi per il lavoro fatto e aspettiamo che arrivino risultanze positive". L'ultimo decesso a Como: si tratta di un uomo di 62 anni

Oltre millecinquecento tamponi processati, sei decessi e centosettantadue casi di contagio in Lombardia. Questo l'ultimo bilancio ufficiale sull'emergenza Coronavirus diffuso da Regione Lombardia nel tardo pomeriggio di lunedì durante una conferenza stampa alla presenza del governatore Attilio Fontana e dell'assessore al Welfare Giulio Gallera.

"Siamo fiduciosi nel lavoro fatto" - ha detto il presidente di Regione Lombardia Fontana - "Aspettiamo che arrivino risultanze positive". 

Cinque morti e oltre centosettanta contagi

Nel pomeriggio di lunedì è stato confermato anche il sesto decesso da Covid-19: si tratta di un uomo di 62 anni che è morto all'ospedale di Como che aveva già "importanti compromissioni a livello cardiaco e renale" che era stato trasferito al Sant'Anna dall'ospedale di Lodi. Il quinto decesso in ordine temporale invece ha interessato un paziente originario di Castiglione d'Adda che è deceduto all'ospedale Sacco di Milano.

Queste morti fanno seguito al decesso dell'uomo di 88 anni morto a Caselle Landi, nel Lodigiano e dell'uomo di 84 anni che si trovava ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Domenica da Regione Lombardia avevano confermato il decesso di una anziana: una 80enne che era ricoverata all'ospedale di Crema nel reparto di oncologia e che era risultata positiva ai tamponi. Pochi giorni prima, invece, una 77enne era morta in casa a Casalpusterlengo: i test post mortem avevano confermato che anche lei aveva contratto il virus, ma - aveva spiegato l'assessore al Welfare Gallera - "anche lei soffriva di altre patologia". 

"Si tratta di persone con un quadro clinico debilitato e/o molto anziane" ha puntualizzato l'assessore Gallera. "Questo virus che ha una forma molto contagiosa evidentemente rispetto a viruenza e mortalità è maggiore di una influenza ma siamo in una situazione molto contenuta". 

Il numero dei contagi invece si è attestato a 172 casi, 70% uomini e 30% donne. Secondo quanto reso noto dai dati ufficiali il 90% dei pazienti risultati positivi proviene dalle aree di Lodi, Crema e Pavia. Il 10% dei contagiati attualmente si trova ricoverato in Terapia Intensiva e si tratta di persone ultrasessantacinquenni. 

I casi positivi nel Milanese risultano certamente tre: il cittadino di Mediglia, il medico del Policlinico e un'altra persona che lavora nel Lodigiano. Si sta indagando sul paziente di Sesto San Giovanni, debolmente positivo al test del Sacco e poi risultato negativo al San Raffaele: "Si sta verificando se ha avuto il coronavirus e l'ha superato", ha specificato Gallera. 

Allerta per le truffe e gli sciacalli

Una precisazione importante è stata fatta in relazione al fenomeno dello sciacallaggio che si sta diffondendo, cavalcando l'onda della psicosi e della paura. Il governatore Fontana e l'assessore Gallera hanno specificato che nessun addetto è incaricato di presentarsi nelle abitazioni private per proporre di effettuare i tamponi, invitando la cittadinanza a non aprire a sedicenti sanitari o volontari. Anche perchè - hanno precisato in Regione - per i contatti in isolamento il tampone viene effettuato solo in un momento successivo alla sorveglianza attiva da parte dell'Ats e solo al comparire di uno stato febbrile. In quel caso l'èquipe medica si presenta insieme alle forze dell'ordine.

I malviventi invece approfittando della situazione di emergenza hanno bussato alle porte dei cittadini, soprattutto anziani soli. La tecnica usata è quella di presentarsi come medici o personale sanitario incaricato di effettuare il tampone per scongiurare il rischio di contagio. Ma le intenzioni sono ben altre. L'allarme è partito in mattina sui canali social di comuni e associazioni di volontariato - reali -, che hanno invitato tutti alla massima attenzione. Adesso l'allerta è stata ribadita anche dalla Regione. 

Numero verde per informazioni: "Non chiamate il 112"

"Bisogna tenera alta l'attenzione, ma dico 'no' al panico, servono solo realismo e concretezza. Sono convinto che i provvedimenti assunti ieri, che arrivano dopo consultazioni con esperti, scienziati e virologi per tentare di bloccare il contagio, siano sufficienti e corretti per raggiungere lo scopo". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. "Abbiamo notizie - ha aggiunto il governatore - di 'intasamento' al numero verde, cosi' come si verificano criticita' all'accesso del portale internet della Regione. Il tutto e' causato, come potete immaginare, da un enorme e improvviso sovraffollamento. Chiedo ai cittadini che hanno bisogno di 'informazioni' sul Coronavirus di utilizzare il numero verde 800494545 e non il 112, onde evitare sovrapposizioni ad altre emergenze. Ribadisco che siamo al lavoro per cercare di superare il problema dell'intasamento della linea dedicata". "Voglio tranquillizzare i cittadini: e' inutile - ha concluso Fontana - la corsa ad accaparrarsi derrate alimentari, la distribuzione e' garantita e assicurata".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, sei decessi e oltre centosettanta contagi in Lombardia

MonzaToday è in caricamento