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Piano diabolico / Vimercate

Arrestata la falsa benefattrice che narcotizzava e rapinava le sue vittime

Il piano collaudato: gli incontri, anche grazie ai social, poi i drink 'allungati' con gli psicofarmaci e il furto. Adesso per la donna si sono aperte le porte di San Vittore

Dietro quell'aspetto rassicurante e generoso in realtà si nasconderebbe una rapinatrice che, senza scrupoli, avrebbe narcotizzato e derubato le sue vittime. Ma per lei - una donna di 47 anni, italiana e originaria del Vimercatese - adesso si sono aperte le porte del carcere. La donna era già nota alle forze dell'ordine per precedenti specifici tra cui furto e circonvenzione di incapaci. I carabinieri della stazione di Bellusco l'hanno arrestata e trasferita nel carcere milanese di San Vittore. Dovrà rispondere dei reati di: rapina aggravata dal fatto di porre le vittime in stato d’incapacità di agire, nonché in alcuni episodi, con le aggravanti di aver commesso il fatto in abitazione privata e nei confronti di persona ultrasessantacinquenne; lesione personale aggravata dai futili motivi consistenti nell’alterazione psicofisica da intossicazione da benzodiazepina; circonvenzione di persone incapaci continuata; detenzione illecita di sostanza stupefacente o psicotrope continuata; indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti

Il piano

Il modus operandi era sempre lo stesso: la donna, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, si sarebbe presentata come una gentile benefattrice in cerca di qualche offerta da destinare ai bambini poveri poi, una volta conquistata la fiducia dei malcapitati (soprattutto persone anziane), li avrebbe narcotizzati e rapinati con delle benzodiazepine, potenti farmaci che avrebbero anche potuto essere letali vista l’età avanzata di alcuni dei malcapitati. Per procurarsi il farmaco la donna si  sarebbe avvalsa di false prescrizioni mediche che esibiva all’occorrenza in pronto soccorso millantando di essere in cura psichiatrica. La malvivente, mentre le sue vittime erano prive di sensi, avrebbe agito indisturbata nell'appartamento, portando via tutto quello che di prezioso riusciva a trovare: dai soldi ai gioielli.

La prima vittima

Le indagini - coordinate della procura della Repubblica di Monza - sono iniziate un anno fa quando un uomo di 83 anni di Roncello era stato trovato dal figlio in casa in stato di incoscienza. L'anziano era stato trasportato subito al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate: sottoposto a tutti gli accertamenti del caso (tra cui gli esami tossicologici) era risultato positivo alla benzodiazepina. L'uomo, poi ascoltato dai militari dell'Arma, aveva raccontato di essersi addormentato dopo aver bevuto una camomilla insieme a una donna che aveva bussato alla porta di casa chiedendo fondi da destinare in beneficenza. Una volta risvegliatosi in ospedale si era accorto di non avere più al collo la collana con alcune medagliette e la fede al dito.

La tecnica del drink allungato

Sempre la scorsa estate a finire nella rete della falsa benefattrice un altro anziano di Roncello: l'uomo, 84 anni, aveva incontrato la donna al bar. Poi l’invito a casa a bere una camomilla "corretta" con benzodiazepina. Il risveglio in ospedale e la scoperta di non avere più 50 euro nel portafoglio. La donna, però, non si sarebbe limitata ad agire in Brianza, ma avrebbe iniziato la sua losca attività anche nel Comasco. Questa volta, però, la vittima era una donna di 65 anni individuata sui social. La vittima l'aveva invitata a casa sua per bere qualcosa e anche in questo caso la malcapitata si è risvegliata senza la catenina e dopo qualche giorno si è vista addebitare sul proprio conto corrente un prelievo di 250 euro eseguito da uno sportello di Roncello. E dopo il Comasco è stata la volta del Milanese. Sempre attraverso i social la falsa benefattrice ad ottobre dell'anno scorso si sarebbe conquistata la fiducia di un uomo di 51 anni che vive in provincia di Milano. Dopo quattro chiacchierare virtuali hanno deciso di incontrarsi in un cinema del Vimercatese. Dopo il film un drink, anche in questo caso "corretto", e l'uomo dopo alcune ore si è risvegliato al pronto soccorso del nosocomio di Vimercate alleggerito di 150 euro e positivo all'esame tossicologico. 

Il colpo in Trentino

La donna a quel punto avrebbe "esportato" il suo piano anche fuori Lombardia. Vittima questa volta un ragazzo di 27 anni della Val Badia. Prima la conquista sui social poi l'incontro - sempre nel Vimercatese - davanti a un drink "allungato" agli psicofarmaci.  Il giovane, dopo essersi ripreso, nel fare rientro in Trentino, ha cominciato ad accusare forti dolori addominali e conati di vomito. La corsa all'ospedale di Rovereto dove, dopo essersi accorto che dal proprio zaino mancavano 400 euro, si è sottoposto all’esame riscontrando la positività al farmaco. Sono partite immediatamente le indagini: i militari oltre ad aver raccolto le segnalazioni giunte in caserma in merito a questa falsa benefattrice che si aggirava per le strade di Roncello, hanno acquisito i referti medici dal pronto soccorso di Vimercate di coloro che erano risultati positivi all’utilizzo dello psicofarmaco, riscontrando poi altri eventi.

La collezione di pennini e monete

A giugno di quest'anno per la donna è arrivata la possibilità di fare un colpo più grosso intercettando, sempre grazie ai social, un uomo di 71 anni originario dell'Irpinia che durante le chiacchierate virtuali le avrebbe confidato l'intenzione di vendere la sua collezioni di monete e pennini d’oro del valore di circa 80 mila euro. A quel punto la brianzola gli avrebbe chiesto di incontrarlo perché lo avrebbe potuto aiutare a vendere i suoi averi conoscendo alcune persone del settore interessate ai suoi beni. L'incontro nel Vimercatese, a casa della donna. Due chiacchiere, il solito drink allungato e poi una passeggiata al centro commerciale dove la 47enne, approfittando dello stato confusionale dell'uomo, sarebbe riuscita ad utilizzare la sua carta di credito per acquistare in una gioielleria 4 mila euro di monili in oro, e vestiti per il valore di 100 euro. Successivamente, facendogli credere di avere reperito un compratore per le monete, avrebbe convinto il 71enne a prendere un treno per Torino e giunto alla stazione di Porta Nuova, scusandosi che il compratore aveva avuto un contrattempo, l’avrebbe esortato ad attendere. Nel frattempo l’uomo, che accusava un forte giramento di testa, è stato trasferito all’ospedale Umberto I di Torino. A quel punto l’amara sorpresa: la preziosa collezione di monete e pennini era sparita. Anche in questo caso, i medici hanno riscontrato la presenza di benzodiazepina.

In casa anche farmaci e contanti

Dopo mesi di indagini è scattato l'arrestato. I carabinieri si sono presentati presso l'abitazione della 47enne dando esecuzione all’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Monza seguito richiesta della locale procura della Repubblica. Durante la perquisizione i carabinieri hanno trovato 10 pennini in oro; bracciali in oro; 2 flaconi di “delorazepam”, 1 flacone di “sedivitax” e 2 mila euro in contanti. 

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