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Cronaca

Operazione "Insubria", due arresti in provincia di Monza e Brianza

In manette sono finiti un imprenditore 63enne residente a Lentate sul Seveso, già condannato in seguito a un'indagine sulla 'ndrangheta del 1996, e un uomo di 49 anni nato a Carate Brianza ma residente in Svizzera

In totale sono 38 le persone finite in manette in seguito all'operazione "Insubria" diretta dalla dott.ssa Ilda Boccassini, Procuratore Aggiunto della Repubblica coordinatore della D.D.A. di Milano, che ha visto impegnato il ROS dei carabinieri.

Nella mattinata di martedì sono stati eseguiti quasi 40 arresti, tra ordinanze di custodia cautelare in carcere e domiciliari, nelle province di Monza e Brianza, Milano, Como, Lecco, Verona, Bergamo e Caltanissetta.

Le indagini erano partite nel 2012 in seguito a una serie di atti intimidatori e attentati incendiari a danno di imprenditori, verificatisi nel biennio precedente nell’area territoriale comasco-canturina e sono state portate a termine nell'estate del 2014 dopo due anni di accertamenti e intercettazioni.

Le accuse per tutti gli arrestati sono l’associazione di tipo mafioso e altri gravi delitti, tutti aggravati dalla finalità di agevolare un’associazione mafiosa: tra questi figurano detenzione, porto abusivo e vendita di armi clandestine, nonchè estorsione e tentata estorsione, anche con l’aggravante della transnazionalità per essere stata compiuta in più di uno Stato.

L'indagine ha identificato tre locali della 'ndragheta nel comasco (Locale di Cermenate, Calziocorte e Fino Mornasco) servendosi di intercettazioni ambientali e telefoniche, osservazioni video, servizi di pedinamento e riscontri documentali.

Nello specifico caso di Monza e Brianza sono due gli uomini finiti in manette.

E' stato colpito da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere un imprenditore di 63 anni residente a Lentate sul Seveso. L'uomo era già stato condannato a tre anni di reclusione a seguito dell’indagine del 1996 sulla ‘ndrangheta in Lombardia nota come “Fiori della notte di San Vito 2".

Accanto al suo nome figura tra gli arrestati, colpito dal regime dei domiciliari, un 49enne nato a Carate Brianza ma residente in Svizzera. Si tratta di un imprenditore del settore metallurgico che, in concorso con il capo e affliato della locale di Fino Mornasco, si è reso responsabile di un tentativo di estorsione di 270mila euro ai danni di un avvocato del comasco e di un commercialista del Canton Ticino che in passato avevano curato gli interessi del padre dell'imprenditore e avrebbero dovuto recuperare da una società olandese un credito indebitamente preteso.

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