Nico Acampora, papà di Pizzaut, candidato all'Ambrogino d'oro
Il brianzolo, ideatore della pizzeria gestita da ragazzi autistici, è tra i candidati a ricevere il 7 dicembre la prestigiosa onorificenza
Non è detto il 7 dicembre riceverà l'Ambrogino d'Oro. Ma per Nico Acampora, papà di Pizzaut, è già una vittoria la candidatura al premio.
Dovrà vedersela con personaggi del calibro di Renato Pozzetto, Nicole Berlusconi, Alfonso Signorini, Marco Materazzi, Aldo Cazzullo e il diplomatico Tommaso Claudi, rimasto a Kabul durante i momenti concitati dello scorso settembre. Ma il papà di Pizzaut ha tutte le carte in regole per vincere l'Ambrogino d'oro.
"Non è la candidatura di Nico Acampora - scrive il fondatore di Pizzaut sul suo profilo Facebook -. Sarebbe per me immeritata. Ma è la candidatura di tante famiglie, e di un sogno che è diventato realtà. Di una speranza di futuro che non c'era e adesso è concreta".
L'ennesima emozione per il grande team. Sono passati sei mesi da quell'1 maggio quando, alla presenza della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, è stato inaugurato a Cassina de' Pecchi il ristorante-pizzeria Pizzaut. Un locale che è gestito da persone con autismo. Pizzaioli, cuochi e camerieri 'speciali' che - adeguatamente formati - sono riusciti ad ottenere un inserimento professionale (ma ancor prima umano e sociale) che attualmente i ragazzi con autismo difficilmente potrebbero trovare.
Dopo pochi mesi l'annuncio dell'apertura del secondo locale Pizzaut: nella "sua" Monza, quella città che fin da subito ha creduto e sostenuto il progetto di Acampora. Un progetto nato proprio dall'esperienza personale del papà di Leo quel figlio al quale, ancora piccolo, venne diagnosticato l'autismo.
Adesso a Nico Acampora manca solo la ciliegina sulla torta: quell'Ambrogino d'Oro che lui ha già diviso e condiviso con tutte le famiglie di Pizzaut.