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Cronaca Centro Storico / Via Bartolomeo Zucchi

Brianza, chiudono 20 imprese al giorno: è allarme rosso depressione

Senza un posto all'interno della società. Inutili. In molti casi depressi, al peggio con pensieri suicidi. E' la condizione di chi ha perso il lavoro. Per loro, un numero verde e uno sportello della Cgil

MONZA - Senza un posto all'interno della società. Inutili. In molti casi depressi, al peggio con pensieri suicidi.  E' la condizione di chi ha perso il lavoro. Tante, troppe storie, ognuna diversa, ma che a ben guardare si assomigliano tutte.  E con un dato preoccupante: a stare male sono soprattutto i maschi. 

IN CRISI, IN TUTTI I SENSI - Dagli operai, agli imprenditori, agli esodati, per finire con chi ha concluso gli studi e si affaccia per la prima volta sul mercato del lavoro: la crisi non ha risparmiato nessuno. E le conseguenze non sono solo economiche. La perdita del posto di lavoro significa non pagare le bollette, ma anche perdere la posizione sociale faticosamente conquistata. Un dramma solitario che spesso si vive in silenzio, per timore di trasmettere ai familiari  la debolezza e i sentimenti negativi. 

GLI ESODATI - Va male per gli esodati: lusingati dalla promessa di una pensione che, dopo la riforma Fornero, è diventata un miraggio, le loro storie sono state raccolte dallo sportello gestito dalla CGIL assieme agli psicologi Manuela Suriano e Gianluca Gabrielli. "Chi viene da noi - spiegano  tracciando un primo bilancio -  segnala che la perdita economica diventa ancor più evidente perché si trova in una fascia d’età in cui la difficoltà di riammissione nel mercato del lavoro è alta" . Non bastasse la crisi, le contraddizioni e la rigidità delle normative complicano la ricerca di una soluzione. 

GLI IMPRENDITORI - Certo non va meglio per chi un'azienda ce l'aveva. In Brianza nel primo trimestre del 2013 hanno chiuso più di 20 imprese al giorno, raccontano le statistiche della Camera di Commercio di Monza e Brianza: anche il saldo tra le imprese cessate (1.834) e le nuove iscritte (1.633) è negativo. Resistono solo le imprese avviate da under 30, con un saldo positivo di 246 tra gennaio e marzo. 

Per chi si trova a fronteggiare la chiusura della propria azienda, ma non solo, gli Istituti Clinici Zucchi attiveranno a partire dal primo maggio un numero verde di pronto intervento. Sette giorni su sette, dalle 8 alle 22, sarà possibile chiamare l'800.098.783: professionisti fisseranno un colloquio entro 24 ore.  "E' importante distinguere tra il fallimento professionale e il fallimento personale - spiega il dottor Gianluigi Mansi,  responsabile dell'unità di Psichiatria - Metteremo a disposizione i nostri  migliori specialisti perché è importante fornire sin dal primo contatto una risposta qualificata: il senso di vergogna sociale che segue alla perdita del lavoro spesso si accompagna all'idea di irrimediabilità e nei casi più estremi spinge fino al suicidio". Irrimediabilità, una sentenza definitiva. Non è così. Una seconda possibilità c'è sempre. L'importante è capirlo. 

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