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Cronaca Regina Pacis / Via Timavo

Dopo lo sgombero la nuova occupazione, il Foa Boccaccio "trasloca" nell'ex deposito dei bus

Al termine del corteo di protesta post sgombero l'occupazione di una nuova area dismessa in via Timavo: "Non vi lasceremo in pace"

Finita una occupazione, ne inizia un'altra. E dopo lo sgombero dell'ex campo sportivo di via Rosmini occupato abusivamente dal Foa Boccaccio dal 2011 avvenuto martedì su coordinamento della Questura di Monza, il centro sociale ha "traslocato" in via Timavo, occupando l'ex deposito degli autobus.

"Al termine di un partecipassimo corteo che ha visto oltre 500 persone sfilare per le strade di Monza in risposta allo sgombero di Via Rosmini 11, la FOA Boccaccio 003 ha occupato uno stabile abbandonato in via Timavo 12, dove fin da subito sarà data continuità all'attività del centro sociale monzese" hanno comunicato dal collettivo.

Corteo contro lo sgombero al Foa Boccaccio

"Non abbiamo spazio da perdere"

"Non abbiamo spazio da perdere" recitava il volantino distribuito per la convocazione del corteo post sgombero. E alla protesta hanno risposto centinaia di manifestanti che intorno alle 20.30 hanno iniziato a spostarsi in direzione di via Buonarroti da via Mentana, in un'area circondata da un cordone di forze dell'ordine.

"Lasciamo questo luogo con molta rabbia: eravamo consapevoli e pronte/i da tempo ad affrontare questo momento e rilanciare la sfida. Dai primi del 2000, siamo già passati attraverso una decina di sgomberi. Uno sgombero è solo un contrattempo tra un'occupazione e quella successiva. E quello di oggi non diminuisce la nostra forza: la forza di un collettivo numeroso e deciso, con alle spalle due decenni di esperienze e lotte, dentro un'ampia collettività di individui e spazi complici e solidali" si legge nella nota.

"Sono molte le lotte e i percorsi a cui abbiamo dato vita fuori e dentro lo spazio della Foa Boccaccio, nel tentativo di sperimentare altri modi di vivere, oltre casa e lavoro, famiglia e produzione. Oggi veniamo allontanate/i da un luogo che abbiamo occupato 10 anni fa quando era solo la carcassa di un vecchio centro sportivo in stato di abbandono, riempiendolo nel tempo di progetti, idee, affetti e vita". 

"Al posto della Foa Boccaccio, sorgerà la “Casa della Montagna” (o Quota 162), con annesso ristorante e maxi parcheggio. L'ennesima colata di cemento a distruggere un luogo che in questi dieci anni abbiamo fatto vivere tra assemblee, concerti, festival, sport popolare, autoproduzioni, lotte e progetti di solidarietà. Ma è in realtà tutta la città di Monza che si riempirà di palazzi, parcheggi e infrastrutture: come documentiamo da mesi, molti sono i quartieri coinvolti in processi di riqualificazione che muoveranno ingenti somme di denaro e diverse tonnellate di cemento. Una città fatta di quartieri dormitorio, appartamenti di lusso e telecamere a ogni angolo". E ancora: "Da 20 anni siamo la FOA Boccaccio 003 e lo saremo ancora. Non vi lasceremo in pace".

VIDEO | La manifestazione

Lo sgombero

Le forze dell'ordine hanno sgomberato l'area dell'ex centro sportivo di via Rosmini 11 occupata abusivamente dal collettivo Foa Boccaccio dal 2011. All'alba del 13 luglio il personale della Questura di Monza insieme agli agenti della polizia locale e alle altre forze dell'ordine sono intervenuti nell'area dove sono state rintracciate due persone che sono state denunciate all'autorità giudiziaria. Si tratta di un trentenne e di un cinquantenne che ora dovranno rispondere del reato di occupazione abusiva. 

Il sindaco: "Ripristinata la legalità"

"È stata ripristinata la legalità". Questo il commento del sindaco Dario Allevi in seguito allo sgombero effettuato dalla Questura di Monza con il supporto delle forze dell'ordine del territorio martedì mattina presso l'area occupata dal centro sociale Foa Boccaccio in via Rosmini.

"Non bisogna rischiare di cadere nell’equivoco della contrapposizione politica" precisa il primo cittadino monzese. "La questione è molto più semplice: un’area privata non può essere occupata abusivamente. Il nostro ordinamento non prevede l’esproprio proletario. Riteniamo che nella nostra città non possano esistere “zone franche” e l’occupazione dell’area di via Rosmini non poteva essere più tollerata. Ringrazio tutti gli agenti delle forze dell’ordine che hanno partecipato all’operazione e la Questura che ha coordinato l’intervento e che sta facendo un lavoro enorme, anche in collaborazione con noi, per garantire la sicurezza sul territorio".

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