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Cronaca

Uccise la compagna a Seveso, il 56enne accusato di omicidio si suicida in carcere

L'uomo, V.F.V. era ristretto nella casa circondariale monzese da novembre scorso quando in seguito al delitto era stato arrestato

Si è tolto la vita nel carcere di Monza all'alba di giovedì V.F.V., il 56enne italiano che lo scorso novembre a Seveso uccise la compagna, Elizabeth Huayita.

L'uomo, imputato di omicidio e detenuto dalla fine di novembre nel carcere di Monza, si è tolto la vita, impiccandosi.

V.F.V. si è suicidato all'interno del Reparto Infermieria della casa circondariale monzese mentre un altro detenuto, in un letto accanto al suo, dormiva. “Era in una cella del Reparto Infermeria, con altro detenuto che dormiva e non si è accorto di nulla. Verso le 5.30 gli Agenti sono tempestivamente intervenuti ma non c’è stato purtroppo nulla da fare” ha detto Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del SAPPE.

"Si tratta di un detenuto italiano in attesa di primo giudizio" ha spiegato la Dottoressa Maria Pitaniello, Direttrice dell'istituto di pena. "E' stato un gesto inatteso e inaspettato: l'uomo era seguito dagli operatori interni e mai aveva manifestato segnali di disagio" ha aggiunto. Sul cadavere è stato disposto dalla Procura l'esame autoptico e la salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria ed è stata già trasferita all'istituto di medicina legale di Milano. 

A denunciare la crescente tensione nelle carceri del Paese e a comunicare il drammatico evento è stato il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE con una nota. “Cinque detenuti suicidi tra le sbarre di altrettanti detenuti in poche settimane sono il segno tangibile di come i problemi sociali e umani permangono nelle carceri del Paese, nonostante l’attenzione e la vigilanza del personale di Polizia Penitenziaria, spesso lasciato solo a gestire queste situazioni di emergenza. Il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri. Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, e l’Italia è certamente all’avanguardia per quanto concerne la normativa finalizzata a prevenire questi gravi eventi critici. Per queste ragioni un programma di prevenzione del suicidio e l’organizzazione di un servizio d’intervento efficace sono misure utili non solo per i detenuti ma anche per l’intero istituto dove questi vengono implementati" ha detto Donato Capece, segretario generale del SAPPE.

Con questo drammatico gesto V.F.V., accusato di aver ucciso la compagna e madre dei suoi figli, ha messo fine alla sua esistenza.

In mattinata un altro detenuto è morto all'interno del carcere di Monza: un 29enne ha inalato del gas nella sua cella e ha perso la vita nonostante i disperati tentativi degli agenti e dei sanitari del 118 di salvarlo.

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