Tragedia di Veduggio, il figlio assassino aveva cercato aiuto al San Gerardo
Si era recato all'ospedale la sera prima della tragedia e la mattina del 14 febbraio: in entrambi i casi i dottori dopo averlo visitato e aver accertato lo stato confusionale lo hanno mandato a casa
Forse la tragedia poteva essere evitata oppure il raptus in cui Giuseppe La Mendola ha ucciso i suoi anziani genitori nell’appartamento di Veduggio si sarebbe verificato lo stesso.
Ipotesi, se e ma che, a posteriori, sono solo parole perchè a contare sono i fatti.
Nella sera di San Valentino il 42enne ha ammazzato i genitori con un sottovaso e poi ha chiamato il 112 facendosi arrestare all’arrivo dei carabinieri.
Qualche giorno prima La Mendola si era recato al Pronto Soccorso dell’ospedale San Gerardo per chiedere un aiuto e un sostegno psichiatrico.
Si è presentato lì per due volte: la sera del giorno prima della tragedia e la mattina stessa.
I medici dopo averlo visitato non hanno ritenuto indispensabile il ricovero.
Dei disturbi e dei disagi però Giuseppe li aveva.
Quanti lo conoscono non lo giudicano una persona violenta ma ammettono che da tempo aveva il vizio di bazzicare per bar e di giocare alle macchinette.
L’omicida si trova adesso in carcere, il suo arresto è stato convalidato, ma a breve verrà disposta una perizia psichiatrica per stabilire se quando ha compiuto il duplice delitto era in grado di intendere e di volere.