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Cronaca

Presa la banda del lingotto: 190 milioni di oro coi soldi dell’evasione

Tredici le persone denunciate: sono accusato di ricettazione, riciclaggio, reimpiego di capitali e commercio abusivo d'oro. Ecco come funzionava la banda

Raccoglievano e riciclavano ingenti quantitativi di oro, acquistato con i soldi dell’evasione. 

Tredici persone, residenti in Lombardia, Piemonte e Svizzera, avevano messo in piedi un'articolata rete per 'ripulire' l'oro di illecita provenienza. Il tutto per un giro accertato di ben 190 milioni di euro.

Dopo due anni d'indagine, la guardia di finanza di Ponte Chiasso, nel comasco, ha deferito all'autorità giudiziaria i componenti dell'intera organizzazione.

L'oro proveniva da tutto il territorio nazionale ed estero e veniva acquistato usando capitali provenienti dalla Svizzera ma soprattutto tratti dal "nero", cioè dall'evasione fiscale perpetrata da imprese italiane. 

Il modus operandi era sempre lo stesso: utilizzando dei corrieri con mezzi con doppifondi, la banda esportava illegalmente l’oro, che veniva poi fuso e immesso sul mercato svizzero. Per creare documentazione fittizia, l'organizzazione utilizzava società spagnole, inglesi e degli Emirati Arabi.

Le accuse per i tredici indagati, tutti denunciati, sono di ricettazione, riciclaggio, reimpiego di capitali e commercio abusivo di oro. Sono stati sequestrati 129 chili di oro in lingotti e 1.374 chili di argento in grani e barre, per un complessivo valore commerciale di 5 milioni e 675.000 euro, oltre a 9 autovetture e 160.000 euro in contanti.

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