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Cronaca

"Panama Papers", l'inchiesta sui presunti conti off-shore tocca anche Monza

Tra i primi cento nomi dei clienti italiani dello studio legale Mossack Fonseca, con sede nel paradiso fiscale di Panama, anche un imprenditore monzese. Affari legati alla Brianza anche per un altro soggetto al centro dell'inchiesta giornalistica

Le carte di Panama toccano anche Monza e la Brianza. E’ stato pubblicato l’elenco dei primi cento nomi di professionisti e imprenditori di spicco italiani con presunte società e patrimoni "off-shore" emersi dalle carte dell’inchiesta "Panama Papers" dell’International consortium of investigative journalists, in esclusiva per il gruppo L'Espresso.

I nomi compaiono nei documenti dello studio legale, Mossack Fonseca, con sede nel paradiso fiscale di Panama. Le carte segrete uscite allo scoperto grazie a un informatore menzionano, tra le personalità coinvolte, anche il primo ministro britannico David Cameron che ha ammesso di aver tratto profitto dai fondi investiti dal padre. Per l’Italia invece tra le identità rivelate da L’Espresso compaiono Barbara D’Urso e Carlo Verdone i cui legali però hanno già smentito il coinvolgimento dell’attore romano. L’inchiesta oltre ai vip tocca anche la criminalità organizzata con il presunto coinvolgimento anche di tesorieri di boss e organizzazioni mafiose.

Tra i primi cento nomi resi noti nella lista dei clienti italiani di Mossack Fonseca, che sono circa 800, figurano due imprenditori legati a Monza e alla Brianza. Si tratta di Palvarini Roberto, imprenditore, e di Oscar Rovelli, uno degli eredi di Nino Rovelli, fino a qualche decennio fa al vertice del gruppo chimico Sir con sede anche a Macherio in Brianza. 

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