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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Storie e personaggi / Carate Brianza

Patrizia, l'infermiera brianzola da record: corre 330 km in 107 ore (dormendone solo 3)

La caposala brianzola ha partecipato all'ultra rail il Tor des Geants. E' arrivata ottava tra le donne

Trent’anni in corsia, tra i pazienti e una collezione di record anche come sportiva. Patrizia Pensa, coordinatrice della Medicina, all’ospedale di Carate, ha corso la gara di ultra rail, Tor des Geants, portando a casa un buon risultato e arrivando terza tra le donne. Una competizione che si tiene in Val d’Aosta: partenza e arrivo da Courmayeur. Un’impresa incredibile, il “trail più duro al mondo” si dice: 330 km con 24.000 metri di dislivello, da correre in una sola tappa, attraverso sentieri di montagna e alta montagna, a velocità libera e in un tempo limite di 150 ore, con diversi punti di assistenza prestabiliti dove mangi qualcosa e ti riposi. “Poco – dice Patrizia – perché il bello, ogni volta, è raggiungere e superare il traguardo”.

La caposala che prima di approdare a Carate Brianza aveva lavorato anche al San gerardo di Monza, partecipa al Tor des Geants dal 2009: non tutti gli anni, ma quasi, ritagliandosi un pezzo di ferie e distraendosi per qualche giorno dal suo ospedale. Per esserci. Ed è successo, anche quest’anno. Da una ventina di giorni è tornata dalla Val d’Aosta e ha ripreso il servizio, a Medicina. I suoi 330 km se li ricorda tutti: li ha fatti in 107 ore (dormendone soltanto tre). Si è classificata ottava tra le donne. Due anni fa s’era piazzata sesta, l’anno scorso quinta. “L’obiettivo – ricorda la caposala – era arrivare tra le prime dieci. E ce l’ho fatta: obiettivo centrato. In verità, in un paio di occasioni – aggiunge - sono salita anche sul podio”. Una gara così lunga e con tanto dislivello è unica al mondo: partecipano atleti da ogni continente. Quest’anno sono stati più di 1.000 gli iscritti.

“Le difficoltà maggiori? La gestione del sonno e della fatica. Ci vuole tanta forza mentale”, racconta. “Ho iniziato a correre una ventina di anni fa: prima le maratone su strada. Poi l’amore per la montagna ha preso il sopravvento (ho partecipato, fra l’altro, anche ad una spedizione sull’Himalaya, raggiungendo gli 8.000 metri). Così – ricorda – ho unito le due cose e nel 2009 mi sono iscritta al mio primo Tor des Geants”. Fra tre anni Patrizia Pensa andrà in pensione: “certamente – dice- mi mancherà molto il mio lavoro e forse mi mancheranno di più le donne e gli uomini con cui ho lavorato con impegno e passione, tutti questi anni a Carate”.

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