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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Aumentano reati di pedofilia: "Gli autori sono spesso familiari e persone di fiducia"

"Nella Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia la polizia postale e delle comunicazioni ribadisce il suo impegno per tutelare le vittime", si legge in una nota della questura

Un trend inquietante che vede i bambini anche piccoli vittime di pedopornografia, spesso ad opera di familiari e persone di fiducia. Questo il quadro delineato dal compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Milano.

"La pedofilia - afferma la dirigente del compartimento, Tiziana Liguori - è una minaccia costante all'integrità di bambini e ragazzi che oggi travalica il mondo reale e si diffonde anche online. Nella giornata nazionale per la lotta alla pedofilia, la polizia postale e delle comunicazioni ribadisce il suo impegno, sia repressivo che in ottica preventiva, nella tutela delle vittime di un crimine così aberrante e vergognoso". "L'iper-esposizione al mondo della rete imposto dall'emergenza pandemica negli ultimi due anni ha accelerato i processi di avvicinamento dei bambini ad Internet - spiega Liguori -, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e social network e ha influenzato le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mettendo però in luce, altrettanto velocemente, il suo lato oscuro".

La pedofilia, infatti, è un pericolo concreto anche per i bimbi più piccoli: nel 2021, 56 bambini con meno di 13 anni sono stati vittime di di pedopornografia e adescamento. Social network, videogiochi e messaggistica - l'allarme lanciato dalla questura - possano costituire una grande opportunità di crescita ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione. Il fatto che nel primo trimestre del 2022 siano già stati trattati 16 casi analoghi dimostra che il trend è in evidente ascesa.

Tra il 1 gennaio 2021 e il 31 marzo 2022, il compartimento polizia postale e delle comunicazioni Lombardia si è occupato di 480 casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con adulti malintenzionati e manipolatori, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, come le darknet, di confessioni di fatti di abuso. A riprova dell'aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, basti pensare che nello stesso periodo sono state indagate per pedopornografia e adescamento in Lombardia 350 persone, di cui 42 arrestate o o perché colte in flagranza del reato di detenzione di ingenti quantità di materiale pedopornografico, o perché raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere.

"È triste constatare - prosegue la dirigente, testimoniando un trend - come, nell'ultimo anno, in diverse occasioni l'analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative, svolte in coordinamento con il centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online, abbiano consentito di identificare giovanissime vittime di abusi sessuali compiuti, filmati e diffusi in rete da soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare o, comunque, da persone di fiducia. Si tratta di un dato che ci stimola nel proseguire nel nostro quotidiano impegno investigativo ma che certifica, allo stesso tempo, il concreto pericolo costituito da quei soggetti che usano la rete per scopi di adescamento e pedopornografia. La complessità di questa minaccia impone continui sforzi di adeguamento e una sinergia costante, sia con i collaterali organismi esteri di polizia, sia con il mondo dell'associazionismo attivo per la tutela dei minori, in un'ottica di sistema in cui la prevenzione integri l'opera repressiva che con grande assiduità e impegno gli operatori della polizia postale e delle comunicazioni portano avanti ogni giorno".

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