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La strada della morte dove è stato travolto Mattia: la denuncia di un ciclista

Un monzese ha realizzato un video che testimonia la pericolosità di quei 200 metri prima del Malcantone

Raggiungere il Malcantone a piedi o in bicicletta, per chi proviene da Brugherio, è una roulette russa. L'ultima parte della pista ciclabile non è protetta, con auto e furgoni parcheggiati che tolgono la visuale.  Automobilisti che sfrecciano come se fossero sul circuito di Monza, malgrado i limiti di velocità. E proprio nei giorni scorsi, in quel maledetto incrocio del Malcantone - tra Concorezzo, Monza e Brugherio - ha perso la vita Mattia Rossi, un 31enne di Melegnano che con un amico stava andando in un pub dall'altra parte della strada. Falciato da un automobilista che non si è neppure fermato. I medici hanno fatto l'impossibile, ma purtroppo il giovane è morto in ospedale. 

Una strada pericolossima come da anni denunciano i residenti di Sant'Albino. Un pericolo che il monzese Lorenzo Citterio ha testimoniato con un video. Il monzese attraversa la strada al Malcantone e poi imbocca la via Adda direzione Sant'Albino in sella alla sua bici. Il tutto in diretta Facebook sulla pagina "Noi... di Concorezzo". Il semaforo verde e il monzese che attraversa l'incrocio. Ma una volta raggiunta l'altra parte della strada inizia il pericolo. Costretto a pedalare a bordo carreggiata, naturalmente contromano perchè non c'è altra strada, senza protezioni e con alcuni veicoli parcheggiati lungo la strada. 

"Poi succedono gli incidenti mortali e si dedicano pezzi di ciclabile o piazze o rotonde a chi tocca il sacrificio - spiega -. Anche questa volta succederà è solo questione di tempo". Lo stesso Citterio ha rischiato la vita a pochi passi da quel maledetto incrocio. "Questo tratto di statale Sp3 ovviamente di competenza provinciale ma sul territorio di Concorezzo è terra di nessuno - continua -. Dopo aver rischiato si essere falciato mi sono recato in centro a Concorezzo e  ho fermato una pattuglia di vigili". L'uomo ancora sotto choc ha raccontato il tutto e ha chiesto di intervenire rapidamente prima che ci scappasse il morto. 

"Vanno multate le auto in sosta lungo quel piccolo tratto di ciclopedonale - aggiunge -. Gli agenti mi hanno detto che, però, quello è un tratto di competenza provinciale e loro non possono elevare sanzioni". Eppure basterebbe poco per evitare che dopo la morte di Mattia per mano di un pirata della strada a morire sia anche qualche ciclista costretto, suo malgrado, a non poter percorrere la pista ciclopedonale. "Credo che mettere un cartello di divieto parcheggio H24 sia la cosa da fare immediatamente, poi che non si completino 200 metri di ciclabile la trovo una vergogna", ha concluso. 

Nel frattempo Lorenzo Citterio ha segnalato il problema anche in Provincia, sollecitando un rapido e concreto intervento.

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