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Cronaca Centro Storico / Largo Giuseppe Mazzini

Il furgone in piazza "disturba": chiude la storica Ciclofficina mobile

Succede a Monza: il proprietario promuove una petizione on line per salvare l'attività

Da questa mattina a Monza in largo Mazzini non ci sarà più Ermanno a riparare le biciclette, vendere pezzi di ricambio e accessori. La sua storica Ciclofficina mobile "disturberebbe" parecchi monzesi e quindi l'artigiano - se vorrà continuare a svolgere il suo lavoro nella centralissima piazza monzese -  dovrà farlo, ma senza il suo furgone dove ha tutta la strumentazione. 

A denunciare il fatto è lo stesso Ermanno Bernardi, volto storico nel capoluogo monzese e "papà" della Ciclofficina mobile. Non solo un luogo dove riparare la bici: la Ciclofficina mobile effettua i servizi di ritiro e consegna a domicilio a Monza e in Brianza, al negozio mobile di Ermanno si possono acquistare anche accessori e ricambi, oltre a vendere la vecchia bicicletta che ormai non si utilizza più. La sua presenza in largo Mazzini il martedì, il giovedì e il sabato dalle 9 alle 19 prosegue da anni e puntualmente in molti appassionati di bici si rivolgono alla Ciclofficina mobile per acquisti e riparazioni.

Ma da oggi non sarà più così. "Mi è stato comunicato che non sarà più possibile per noi tenere il furgone in loco durante il servizio - spiega Ermanno Bernardi -. Per tante ragioni che potete immaginare diventerebbe impossibile per noi continuare a fare il nostro lavoro. Mi è stato comunicato che tanti monzesi sarebbero 'disturbati' dalla presenza del furgone accanto al gazebo". Ma lui non si arrende e ha organizzato una petizione on line per "salvare" la sua Ciclofficina e continuare a svolgere il suo lavoro in centro a Monza. A poche ore dal lancio della raccolta firme sono già oltre 220 le persone che hanno sottoscritto l'iniziativa. 

Bernardi sottolinea l'importanza sociale della sua attività, non solo per chi abitualmente usa la bici per muoversi, ma anche per i comuni della Brianza. "La Ciclofficina mobile rappresenta un'occasione per i Comuni, le istituzioni, le organizzazioni e le associazioni per promuovere obiettivi quali - aggiunge - l'incremento di forme di mobilità sostenibile e la qualità della vita;  accrescere la consapevolezza della cittadinanza in merito alle tematiche ambientali collegate alla mobilità; presentare proposte alternative e sostenibili per i cittadini e ottenere da questi un utile feedback".

Il primo firmatario della petizione è stato il consigliere comunale Paolo Piffer. "Ermanno con la sua attività offre un servizio importantissimo alla città: incentiva l'uso della bicicletta e promuove la cultura della sostenibilità ambientale. Sarebbe davvero grave se fosse messo nelle condizioni di non poter più lavorare", dichiara Piffer. 

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