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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Il ricordo della morte del re costa "caro" ai monzesi ed è polemica

Polemica politica per lo spettacolo promosso dal Comune in programma mercoledì sera alla Cappella Espiatoria. La denuncia arriva dalla consigliera Francesca Pontani (Italia Viva): sotto accusa l'ingaggio della compagnia teatrale e gli sponsor

Il ricordo dell'uccisione del re è "costato" ai monzesi quasi 6.000 euro. Questo il prezzo dello spettacolo "La morte del Re" in programma mercoledì 29 luglio alla Cappella Espiatoria: una lettura scenica che verrà proposta in quattro repliche (dalle 18 alle 22) organizzata dall'Amministrazione comunale per celebrare il 120esimo anniversario dell'uccisione del re Umberto I avvenuta a Monza il 29 luglio 1900 per mano dell'anarchico Gaetano Bresci. 

Un'iniziativa ampiamente critica da Francesca Pontani, consigliera comunale di Italia Viva, non solo per il costo, ma anche per il fatto che l'evento è stato sponsorizzato dai gruppi monarchici: gli Ordini Dinastici Real Casa Savoia e l'Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon. 

Un attacco molto acceso sui social contro l'assessore alla Cultura Massimiliano Longo, promotore dell'evento. "Repubblica o monarchia assessore Longo? - scrive sul suo profilo Facebook Pontani che attraverso la richiesta di accesso agli atti ha scoperto l'importo della manifestazione -. Quasi 6.000 euro alla compagnia che reciterà per quattro volte in una giornata. Circa 1.500 euro a lettura".

Pontani polemizza anche sul fatto che le associazioni locali fossero state escluse dalla programmazione degli eventi per il 120esimo anniversario della morte del re per mancanza di fondi.  "L'assessore aveva detto che non c'erano fondi, poi si scoprono questi 6.000 euro per un giorno per letture monarchiche". 

Anche la sezione monzese dell'Associazione Mazzianiana di Monza e Brianza polemizza con la scelta di Massimiliano Longo. "Nel rispetto delle convinzioni di ognuno - scrivono nel comunicato stampa - contestiamo che l’assessore alla Cultura non ha saputo distinguere la memoria di un importante avvenimento storico da un coinvolgimento politico, non consono al suo ruolo, essendo esponente di un’amministrazione pubblica, parte integrante della Repubblica italiana. L’evento finanziato e supportato dal Comune di Monza vedrà la presenza di rappresentanti della Giunta, ma è stato voluto ed organizzato da associazioni monarchiche che contestano la Repubblica italiana e s’inchinano ad un’autorità non più in essere". 

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