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Cronaca Concorezzo

Nasce la polenta di Concorezzo buona non solo a tavola: il progetto solidale

La semina e la raccolta in programma per settembre poi la macina e per dicembre il piatto della tradizione che diventa a km0 sarà pronto per le tavole dei brianzoli

I semi sono stati piantati, bisogna solo attendere i "frutti". E a Concorezzo avranno la forma e il gusto di un piatto della tradizione che diventerà a chilometro zero: la polenta. Nasce in città infatti la Polenta "made in Concorezzo" che non solo sarà "buona" da mangiare ma contribuirà anche ad aiutare le famiglie in difficoltà grazie a un progetto solidale.

A darne notizia nei giorni scorsi è stato il sindaco Mauro Capitanio che ha voluto essere presente alla piantumazione del campo dell'azienda agricola Melzi, che è partner del progetto avviato dal comune. Sono state messe a dimora 100mila piante che daranno vita a 16mila confezioni di polenta. Per la raccolta bisognerà attendere settembre quando grazie alla collaborazione con un mulino bergamasco si provvederà alla macina.

"A Natale la polenta sarà disponibile a Concorezzo" ha annunciato il primo cittadino di Concorezzo Massimiliano Capitanio. L'idea - spiega il borgomastro - è nata lo scorso anno quando nel periodo della trebbiatura era andato a visitare i campi dell'attività, proponendo di destinare parte della terra al progetto che puntava a creare una farina autoctona. E domenica nelle terre dell'azienda agricola Melzi sono stati messi a dimora i semi di grano 100% italiano, senza Ogm per dare vita alla "polenta di Concorezzo". 

campi polenta concorezzo-2

"Abbiamo messo a disposizione la nostra campagna" commenta Simone Melzi, titolare delle colture. "E' la prima volta che seminiamo questo prodotto: speriamo bene". I campi - oltre tredicimila metriquadrati - solitamente venivano coltivati a frumento, mais e soia. "Volevamo sfruttare un po' di più il nostro raccolto che di solito destiniamo ai commercianti, questa volta invece lo vedremo finalizzato". 

Ma il progetto, oltre a essere una iniziativa insolita per la Brianza, ha anche una finalità sociale e parte dei ricavato della vendita delle confezioni sarà destinato a progetti di sostegno alimentare. "Durante il lockdown abbiamo assistito a un aumento delle richieste di sostegno e assistenza alimentare con la consegna di pacchi spesa a domicilio per le famiglie in stato di disagio" spiega il sindaco Capitanio. "E così abbiamo pensato di destinare parte del ricavato della coltivazione sperimentale al sostegno di questi progetti che sul territorio portiamo avanti anche con il supporto di diverse realtà, dalla Caritas al Banco Alimentare fino agli Alpini che si occupano anche di consegne". Un prodotto autoctono, amato dai brianzoli perchè parte della tradizione, che sarà anche a chilometro 0 per cui si sta lavorando anche a un logo e a un incarto particolare. "Avrà sicuramente qualche elemento di richiamo al territorio di Concorezzo" annuncia il sindaco. Per assaggiarla dovremo attendere ancora un po'. 

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