rotate-mobile
La segnalazione / Desio

"Quella risposta senza umanità ricevuta in pronto soccorso ci ha fatto male"

Il racconto della figlia di una donna di 88 anni dimessa a mezzanotte

"Non serve che sua madre venga ricoverata. Quello che potevamo fare l'abbiamo fatto. Se dovesse sopraggiungere la morte questo può succedere anche a casa. Quando il medico mi ha risposto in questo modo, peraltro senza indossare la mascherina, sono rimasta allibita. Ci ha rimandato a casa insieme alla nostra mamma verso mezzanotte, indirizzandomi poi al medico di famiglia che, logicamente, non potevo contattare a quell'ora". A parlare è Marzia, la figlia di Silvana, una donna di 88 anni malata di Alzheimer che settimana scorsa è stata trasferita in ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale di Desio.

"Nulla da ridire per l'operato dei medici" 

Silvana, nella lettera che ha inviato alla redazione di MonzaToday, non ha nulla da recriminare per quanto riguarda l’operato dei medici che intorno alle 13 hanno preso in carico la sua mamma. Tutt'altro. "I medici hanno subito diagnosticato varie ischemie cerebrali e un versamento pleurico in entrambi i polmoni - prosegua -. Mia mamma soffre anche di problemi di carotidi occluse". La donna - come annunciato dai medici ai figli - è stata sottoposta a tutti gli esami del caso e poi alla visita neurologica con lo specialista che ha confermato i pareri dei colleghi che fin da subito avevano preso in carico Silvana. Cioè quella di non intervenire chirurgicamente per i rischi legati all’età e allo stato di salute dell’anziana paziente.

Le dimissioni a mezzanotte

I problemi, però, sono arrivati dopo. "La neurologa ci ha contattato alle 17.30 - prosegue la figlia -. Poi non abbiamo più sentito nessuno. Abbiamo provato a telefonare più volte in pronto soccorso ma senza successo fino a quando intorno alle 23 il medico di turno ci ha riferito che avrebbero dimesso mia mamma quella sera stessa". La corsa in pronto soccorso anche se Marzia e il fratello avevano parecchi dubbi sulla scelta delle dimissioni immediate. A quanto riferisce Marzia il medico di turno li avrebbe accolti in malo modo, con toni e parole che avrebbero ferito profondamente la donna e il fratello. "Ci siamo quindi trovati a cercare un’ambulanza che potesse riportare mia madre a casa all’1 di notte - conclude -. Adesso, per fortuna, la mia mamma sta un po’ meglio. Il medico di famiglia si è attivato immediatamente". 

La replica dell'ospedale

Puntuale la replica dell'ospedale di Desio. "In merito alla vicenda  è utile precisare innanzitutto che gli accertamenti eseguiti sulla paziente (grande anziana e con una nota stenosi carotidea) non hanno evidenziato in quella occasione, un evento ischemico neurologico, ma semmai una crisi ipotensiva transitoria, escludendo per la paziente (con più patologie) una soluzione chirurgica. Tale diagnosi è stata posta dalla specialista neurologa dopo aver visionato le immagini TAC ed aver visitato la signora. La stessa dottoressa si è poi messa in contatto telefonicamente con i famigliari comunicando le conclusioni specialistiche e la possibilità di rientro della paziente al domicilio, vista l'assenza di acuzie neurologiche in atto, confermato anche dalla stessa figlia della paziente. Il motivo per cui la paziente è stata trattenuta in pronto soccorso è stato motivato per l'evidenza, agli esami ematochimici, di bassi valori di potassio; pertanto l’anziana donna è stata sottoposta a correzione elettrolitica sotto stretto monitoraggio ECG, fino ad averne ottenuto la normalizzazione e quindi definendo la dimissibilità della paziente.

Ci scusiamo con la figlia se durante il pomeriggio, ad una prima comunicazione telefonica non ne sono seguite altre. Il fatto è che in certe occasioni di forte afflusso in pronto soccorso (da qualche tempo a Desio, registriamo oltre 200 accessi al giorno, con malati spesso impegnativi che presentano un quadro che richiede comunque grande cura e attenzione da parte degli operatori, in termini di accoglienza, accertamento diagnostico e trattamento) si fa fatica, a volte, ad aggiornare telefonicamente con cadenza costante i familiari sull’andamento dei loro cari. Rassicuriamo comunque la figlia che durante la permanenza in PS, sua mamma è stata trattata in modo accurato e professionale. Ciò detto il responsabile medico del PS ha richiesto una relazione clinica dettagliata dell’episodio segnalato e ricordato le norme di sicurezza vigenti in ambiente ospedaliero. Asst Brianza ribadisce il proprio impegno a salvaguardare, la continuità di servizio del pronto soccorso, snodo decisivo per l’offerta di salute dei propri ospedali, e sottolinea come gli operatori stiano dando, anche in momenti di criticità,  una straordinaria testimonianza di dedizione al proprio lavoro, complesso e di grande responsabilità, a tutela della salute dei cittadini".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Quella risposta senza umanità ricevuta in pronto soccorso ci ha fatto male"

MonzaToday è in caricamento