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Cronaca

Violenza contro le donne, con Diade territorio e istituzioni insieme contro il fenomeno

Il "Development of Intervention Against Domestic Violence" vede il comune di Monza capofila nel progetto realizzato nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con Regione Lombardia

Circa 200 donne hanno dichiarato di aver subito violenze dall'inizio dell'anno ad oggi nel territorio di Monza e Brianza, 4mila invece sono state le vittime di maltrattamenti e violenze che il Cadom, il Centro Aiuto Donne Maltrattate con sede a Monza, ha seguito dal 1994.

"Ogni numero corrisponde alla storia di una donna di cui il nostro centro si è fatto carico" ha spiegato Mimma Carta di Cadom.

Storie tristi, certamente, ma che sarebbero rimaste senza voce se non avessero trovato qualcuno che le ascoltasse.

E' con questo intento, incrementare i servizi, gli strumenti e le iniziative per il contrasto e le prevenzione della violenza contro le donne, che è nato il progetto Diade, presentato a Monza lunedì mattina alla presenza del vicesindaco e assessore alle Politiche Sociali Cherubina Bertola, il dirigente dell'Asl Monza e Brianza Matteo Stocco, il Procuratore Corrado Carnevali, l'associazione Cadom e i rappresentanti della Prefettura e delle Forze dell'Ordine.

Diade, Development of Intervention Against Domestic Violence, è un progetto che nasce in seno alla già collaudata rete Artemide con il suo piano di intervento alla violenza contro le donne e coinvolge enti e istituzioni del territorio per incrementare l'attivazione di servizi e iniziative di contrasto e di prevenzione della violenza contro le donne.

Leggi qui gli interventi previsti dal piano

Il progetto è stato realizzato nell'ambito dell'accordo di collaborazione sottoscritto con Regione Lombardia che ha finanziato con un contributo di 80mila euro gli interventi.

In totale sono 370mila euro i fondi stanziati da Cadom, comune di Monza, comuni degli ambiti territoriali coinvolti, soggetti del terzo settore e Asl per contrastare e prevenire il fenomeno.

Tra le altre istituzioni che insieme al comune di Monza, Brugherio, Vimercate e Lissone hanno preso parte alla rete c'è la Procura la Prefettura, il Commissariato, l'Asl di Monza e Brianza, gli ambiti sociali distrettuali della provincia con Carate, Desio, Seregno e Vimercate, l'azienda Ospedaliera San Gerardo e quella di Desio e Vimercate e la coperativa sociale Novo Millennio.

A spiegare l'importanza del necessario coinvolgimento di più realtà è stata l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Monza, Cherubina Bertola, che ha sottolineato che una vittima di violenza deve poter conoscere e avere accesso agli strumenti di contrasto rivolgendosi a qualsiasi ente del territorio. 

"Diade rappresenta la volontà di questo territorio di contrastare il fenomeno" ha dichiarato l'assessore Bertola. A dimostrare l'attenzione dedicata alla violenza ci ha pensato anche il Procuratore Corrado Carnevali che ha messo in rilievo come questi siano "reati difficili che richiedono anche sensibilità nella trattazione".

Dall'analisi dei numeri la realtà che emerge è una fotografia del fenomeno in continuo aumento a cui si accompagnano però sempre più denunce, indice della volontà di un numero sempre maggiore di donne di denunciare e di non nascondere l'evidenza. Tra queste tante sono le vittime extraxcomunitarie di violenza che scelgono di uscire allo scoperto e di conoscere le possibilità che hanno per sfuggire alla violenza per il loro bene e quella dei loro bambini.

"Se non operiamo un cambiamento culturale investendo sulla prevenzione" ha dichiarato in conclusione Mimma Carta di Cadom, "tra 20 anni rischiamo di avere ancora centri antiviolenza che presenteranno i loro dati, invece l'auspicio è che questi centri spariscano perchè non c'è più violenza da contrastare". 

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