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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Villa Reale / Via Tommaso Grossi

Cento ore in catene per salvare la Provincia di Monza e Brianza

La clamorosa protesta è stata inscenata dal consigliere provinciale Fabio Meroni della Lega Nord, davanti alla sede di via Tommaso Grossi a Monza

MONZA – Cinque giorni di dieta, undici chili polverizzati. E ora 100 ore in catene ai cancelli di via Tommaso Grossi, a Monza. E’ la dura vita del consigliere provinciale Fabio Meroni. L’ex sindaco, parlamentare e consigliere provinciale della Lega Nord ha deciso di dare vita a una protesta clamorosa. Obiettivo: convincere il premier Mario Monti a non abolire la Provincia di Monza e Brianza.

Cappello in testa, cinque strati di maglioni addosso e giacca a vento verde di ordinanza, stamattina Meroni si è piazzato davanti alla sede di rappresentanza di via Tommaso Grossi. Deciso a restare lì – giorno e notte, pioggia e vento – fino a sabato, quando avrà trascorso 100 ore incatenato. Unica concessione al lusso: un gazebo (verde, naturalmente) che si è posato sul tetto per evitare di finire la sua protesta inzuppato dalla testa ai piedi di acqua piovana.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la risposta di Patroni Griffi: il ministro per la Funzione Pubblica ha liquidato con una mail l’invito a partecipare al consiglio provinciale aperto in programma il 1 dicembre tra i cantieri aperti della sede istituzionale sull’area ex IV novembre. Un no che ha lasciato spiazzati gli organizzatori.

«Compio questo gesto non per me stesso – ha affermato Meroni prima di incatenarsi il primo polpaccio – ma per tutti i cittadini di Monza. La Brianza unita a Milano conterà come il due di picche. Perderà occasioni di crescita e di sviluppo e anche la sua identità».

E ancora: «Mi rammarico che pochi parlamentari, anche nella Lega Nord, abbiano lesinato sulle manifestazioni di solidarietà a questo mio gesto, che compio nel solo interesse del mio territorio». Una dichiarazione che però sembra smentita dai fatti: accanto a lui, al momento della chiusura dei lucchetti (affidati alle mani del presidente del consiglio provinciale, Angelo De Biasio c’erano numerosi simpatizzanti del Carroccio, tra i quali c’era l’ex sindaco di Lissone, Fabio Meroni. Inoltre, una staffetta di militanti del Carroccio conforterà e resterà a fianco di Meroni per tutte le cento ore della protesta: giorno e notte.

 

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