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Cronaca

Coronavirus, sale a 240 il numero dei contagi e altri tre decessi: oltre 1800 tamponi effettuati in Lombardia

I dati resi noti con l'ultimo bilancio ufficiale martedì mattina da Regione Lombardia

I contagi da Coronavirus in Lombardia sono saliti a 240. A riferirlo nel tardo pomeriggio di martedì è stato l'assessore al Welfare Giulio Gallera che ha illustrato anche la nuova procedura per la validazione dei risultati dei tamponi e degli accertamenti di morte legati al Covid-19 che adesso faranno riferimento all'Istituto Superiore di Sanità. Oltre 1800 i tamponi processati sull'intero territorio regionale dall'inizio dell'emergenza da Covid-19. Altri tre i decessi in Lombardia, tutte vittime ultraottantenni. I dati sono stati forniti dal commissario Angelo Borrelli durante una conferenza stampa. l

La mappa dei contagi

Dei 206 pazienti risultati positivi fino alla mattinata di martedì (il dato aggiornato 240 è del pomeriggio) 101 sono stati registrati in provincia di Lodi, 39 a Cremona, 17 a Pavia. A Bergamo sono risultati fino ad ora positivi 14 tamponi mentre a Milano risultano 3 contagi. A Monza e Brianza al momento si registrano due casi di contagio di cui uno è il paziente ricoverato in Terapia Intensiva al San Gerardo e trasferito nel capoluogo brianzolo dall'ospedale di Crema dove era ricoverato. A Sondrio invece oltre a un caso positivo già comunicato risultano 35 persone in fase di ospedalizzazione.

Contagi e vittime

Altri tre decessi sono stati resi noti dal commissario Angelo Borrelli durante una conferenza stampa: si tratta di un 84enne di Nembro, paese in provincia di Bergamo, di un uomo di 91 anni di San Fiorano e una donna di 83 anni di Codogno. Queste tre morti si aggiungono ai sei decessi già avvenuti in Lombardia. Nel pomeriggio di lunedì era stato comunicato il decesso di un uomo di 62 anni che è morto all'ospedale di Como che aveva già "importanti compromissioni a livello cardiaco e renale" che era stato trasferito al Sant'Anna dall'ospedale di Lodi. Il quinto decesso in ordine temporale invece ha interessato un paziente originario di Castiglione d'Adda che è deceduto all'ospedale Sacco di Milano. Le altre vittime invece sono un anziano di 88 anni morto a Caselle Landi, nel Lodigiano e un uomo di 84 anni che si trovava ricoverato all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Domenica da Regione Lombardia avevano confermato il decesso di una anziana: una 80enne che era ricoverata all'ospedale di Crema nel reparto di oncologia e che era risultata positiva ai tamponi. Pochi giorni prima, invece, una 77enne era morta in casa a Casalpusterlengo: i test post mortem avevano confermato che anche lei aveva contratto il virus, ma - aveva spiegato l'assessore al Welfare Gallera - "anche lei soffriva di altre patologia". 

Allerta per le truffe e gli sciacalli

Una precisazione importante è stata fatta in relazione al fenomeno dello sciacallaggio che si sta diffondendo, cavalcando l'onda della psicosi e della paura. Il governatore Fontana e l'assessore Gallera hanno specificato che nessun addetto è incaricato di presentarsi nelle abitazioni private per proporre di effettuare i tamponi, invitando la cittadinanza a non aprire a sedicenti sanitari o volontari. Anche perchè - hanno precisato in Regione - per i contatti in isolamento il tampone viene effettuato solo in un momento successivo alla sorveglianza attiva da parte dell'Ats e solo al comparire di uno stato febbrile. In quel caso l'èquipe medica si presenta insieme alle forze dell'ordine.

I malviventi invece approfittando della situazione di emergenza hanno bussato alle porte dei cittadini, soprattutto anziani soli. La tecnica usata è quella di presentarsi come medici o personale sanitario incaricato di effettuare il tampone per scongiurare il rischio di contagio. Ma le intenzioni sono ben altre. L'allarme è partito in mattina sui canali social di comuni e associazioni di volontariato - reali -, che hanno invitato tutti alla massima attenzione. Adesso l'allerta è stata ribadita anche dalla Regione. 

Cosa fare in caso di sintomi

Da Regione Lombardia hanno chiesto di non intasare di chiamate il numero di emergenza 112 ma di rivolgersi al numero verde regionale o al 1500. "Coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero verde unico regionale 800.89.45.45 che valutera' ogni singola situazione e spieghera' che cosa fare. Per informazioni generali chiamare invece il 1500, numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute". 

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