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Solidarietà

Una raccolta fondi per aiutare Alberto il clochard "adottato" dai monzesi

La storia ha commosso un'insegnante che ha deciso di lanciare una raccolta fondi on line

Alberto non è più solo. La storia del clochard 70enne che ha raggiunto Monza in bicicletta sotto la canicola per chiedere un aiuto ha commosso la rete. E la monzese Vale Nuccio, insegnante e mamma, dopo aver letto la vicenda dell'uomo raccontata da MonzaToday, ha deciso di dare una mano organizzando una raccolta fondi on line per sostenere le spese dell'albergo e di tutte le necessità in attesa di trovare una soluzione per l'uomo.

Una storia di sofferenza e di solitudine. Alberto, 70 anni, originario della Sicilia, è un senzatetto. Vive a Milano e con la sua bicicletta, sotto la canicola di queste giornate di gran caldo è arrivato fino a Monza in cerca di aiuto e di un futuro. Le braccia piene di punture di cimici, le gambe gonfie per quel diabete contro il quale da anni combatte.

"Quando ha chiesto informazioni agli agenti della polizia locale lo hanno indirizzato da noi - spiega Roberta Campani, responsabile dell'Armadio dei poveri di via Borgazzi 37 -. Mi ha fatto una grande tenerezza. Gli occhi pieni di lacrime e di umiltà che potevano essere quelli di mio padre. Era stremato dalla fame e dalla sete". Un trancio di focaccia e una bottiglietta d'acqua sono stati un dono molto gradito. Poi una lunga chiacchierata per chiedere a Roberta ai aiutarlo a ridare un senso alla sua vita. “Non mi ha chiesto soldi, né vestiti, né una casa. Mi chiesto acqua e cibo e soprattutto ascolto”, aggiunge. Lei si è messa subito in moto: per prima cosa la ricerca di una camera d'albergo ("Naturalmente a spese dall'associazione", precisa), ma a Monza tutti gli alberghi erano pieni. A quel punto la telefonata alla questura di Monza. 

"Un grazie immenso agli agenti della polizia di Stato - racconta -. Grazie a loro siamo riusciti a trovare una stanza libera in città". Ma prima di accompagnarlo in albergo Alberto è stato un fiume in piena. "Purtroppo c'è tanta solitudine e tristezza negli occhi di quell'uomo", aggiunge. Intanto Roberta ha attivato subito la macchina della solidarietà per trovare un posto libero al dormitorio notturno. Nell'attesa dell'adempimento delle varie pratiche burocratiche l'associazione sta organizzando una colletta tra i volontari per garantire ancora per qualche giorno un tetto sopra alla testa a quell'uomo. 

"Lascia senza parole il volto di un uomo segnato da una vita di lavoro che oggi, a 70 anni, per motivi che non conosciamo lo vedono solo sulla strada. Pronto ad andare a lavare le pentole, pur di racimolare qualche soldo per mangiare". 

Adesso anche la rete si mobilita per lui. 

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