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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il racconto / Concorezzo

"Il mio turno in guardia medica tra minacce e gente che urla"

Il racconto di un volontario che presta servizio al posto di guardia medica a Concorezzo

"Ieri sera, per fortuna, nessuno si è fatto male. A quell'ora quando è scoppiato l'incendio di solito c'è il cambio turno. Io sarei dovuto essere lì, ma per motivi di lavoro ho cambiato il turno con il collega". A parlare alla redazione di MonzaToday è uno dei volontari che presta servizio in guardia medica a Concorezzo. In quegli stessi locali dove ieri sera c’è stato un rogo. Le fiamme sono divampate all'altezza delle grate poste sul marciapiedi proprio in concomitanza dell'ingresso dell'ambulatorio dove qualche ora prima, secondo alcune testimonianze, si sarebbe verificato un diverbio con una persona che aveva fatto accesso al presidio medico e poi si era allontanata. Sul fatto stanno indagando i carabinieri.

“Lavorare in guardia medica a Concorezzo non è facile - racconta il volontario -. Ieri sera è andata bene. Fortunatamente nessuno si è fatto male, ma ogni sera è un rischio. Dentro c’è il medico. Poi ci siano noi, uno a turno, che presta servizio di accoglienza e di smistamento. Negli ultimi mesi la situazione è molto tesa. Ci sono utenti molto nervosi e impazienti. Persone inviperite perché magari non hanno ricevuto le risposte che si attendevano dal medico di famiglia o al pronto soccorso e che scaricano la loro ira sui medici di guardia”.

I nervi saldi sono fondamentali. “Alcuni ci minacciano, ci istigano proprio alla sfida –prosegue -. Noi, anche su indicazione delle forze dell’ordine, lasciamo perdere e ignoriamo quelle parole che, però, ci feriscono. Resto male quando sento le urla e le minacce anche contro i medici. Giovani professionisti che ci mettono l’anima per garantire un servizio che, altrimenti, rimarrebbe scoperto. C’è gente che ci insulta perché non eravamo presenti e anche se spieghi che eravamo impegnati in visite domiciliari pare che non comprendano. Mi auguro che quanto accaduto ieri sera non si ripeta più. Ma soprattutto invito le persone a portare rispetto verso quei professionisti che in un momento così delicato per la sanità lombarda si mettono a disposizione della popolazione”.

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