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Cronaca

Giovane adottato e allontanato da casa: c'è qualcuno che vuole aiutarlo

Una lettrice è venuta a conoscenza della difficile situazione del giovane e si è offerta di aiutarlo: "Vorrei aiutarlo a riavvicinarsi alla sua famiglia perchè sarebbe molto bello"

Poche persone scelgono di fare del bene senza aspettarsi nulla in cambio, semplicemente per riempire il proprio cuore di gioia con il sorriso degli altri, regalando serenità. Sara (nome di fantasia), monzese, 57 anni, è una di queste persone.

Dopo aver letto su MonzaToday la storia di Michael (anche questo nome di fantasia), Sara ha sentito subito di voler fare qualcosa per quel ragazzo di appena 18 anni adottato e poi allontanato di casa dalla famiglia. Senza pensarci troppo ha provato in ogni modo, anche attraverso il nostro giornale e il tramite offerto dalla polizia locale che ha preso a cuore il caso, a mettersi in contatto con il giovane per tendergli una mano ed evitare che oltre alla strada di casa potesse perdere anche se stesso.

"So che molto spesso le famiglie adottive si trovano a dover fronteggiare questo tipo di problema e sarei molto felice di dare una mano a lui a capire se stesso e alla sua famiglia" ha spiegato Sara (R.B. nella realtà) che nella vita è mamma di una bimba originaria del Vietnam che ha 16 anni ed è entrata nella sua vita e in quella di suo marito sei anni fa. 

"Spesso non si riesce a comunicare e questo succede anche nelle famiglie con figli naturali" - ha raccontato Sara - "A Michael vorrei offrire supporto psicologico e una voce amica per riuscire ad aiutarlo a riavvicinarsi alla sua famiglia perchè sarebbe molto bello e potrei mettere a disposizione il mio tempo e le mie competenze".

Dopo essere stato sorpreso a dormire in stazione il 18enne aveva provato a fare ritorno a casa, a Vimercate, dove abita la famiglia adottiva, ma nell'abitazione non aveva trovato nessuno perchè tutti, ha raccontato agli agenti, erano partiti per le vacanze e così ha deciso di tornare "a casa", quella casa che ormai è diventato il suo rifugio, tra i binari della stazione. Qui lunedì mattina lo ha rincontrato un'agente della polizia locale che lo ha avvicinato e gli ha parlato di Sara, disposta a dargli una mano. Michael, affamatissimo, mentre ascoltava e sorrideva al pensiero che qualcuno avesse pensato a lui, ha divorato quattro brioche e un cappuccino in un lampo, ammettendo di non ricordarsi nemmeno l'ultima volta che avesse mangiato.

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