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Monza, il consiglio dà il via libera: sì al Registro unioni civili

La votazione nella seduta di mercoledì. Diciotto voti a favore, tre anche dell'opposizione. Testo presentato da Gerosa di Sel: "Gesto semplice ma straordinario". Sassoli: "Pagliacciata inutile"

MONZA - Diciotto firme, di cui 3 da consiglieri di minoranza: la mozione che impegna la Giunta di Monza a istituire il Registro per le unioni civili è stata approvata mercoledì sera dall'Aula. Il capoluogo brianzolo diventa così la prima città in provincia ad approvare un documento che consentirà alle coppie di fatto di inserirsi nelle graduatorie per le case popolari, o, ad esempio, per i contributi scolastici. 

VIDEO| GEROSA: "ECCO COSA CAMBIA"

LA MOZIONE - A presentare il testo, Alessandro Gerosa di Sel. "Abbiamo voluto ripartire da un gesto semplice dopo questa campagna elettorale - ha dichiarato il 20enne esponente del partito di Vendola - Un gesto semplice ma straordinario per ridare senso al nostro impegno politico quotidiano e garantire diritti a persone che fino a oggi se li sono visti negare". Favorevoli anche i consiglieri Cinque Stelle Nicola Fuggetta e Gianmarco Novi e Paolo Piffer di CambiaMonza. Contrarie Anna Martinetti (Una Monza per tutti) e Martina Sassoli (Pdl): la Lega Nord è uscita dall'aula, mentre gli azzurri sono rimasti senza prendere parte alla votazione.

L'ESEMPIO DI PISAPIA -  Ci vorranno due o tre mesi per passare alla fase operativa. "A Milano, a cinque mesi dall'adozione, si sono iscritte già cinquecento coppie - spiega Gerosa - A Monza non sappiamo che risposta attenderci, ma certe battaglie hanno valore di per se stesse. E' chiaro che i diritti che potremo garantire si limitano all'ambito comunale: ma per SEL questo è il primo tassello di un percorso che deve culminare nell'approvazione  di una legge da parte del Parlamento". Non sarà facile, almeno non a breve.

L'OPPOSIZIONE - "Una pagliacciata ipocrita e inutile". Questa l'opinione della consigliera Pdl Martina Sassoli. "E' miope, per non dire inutile cercare escamotage locali in assenza di una regolamentazione organica in materia da parte dell'ordinamento italiano - ha proseguito l'esponente azzurra -   Esistono già strumenti civilistici sconosciuti alla gran parte dei cittadini che tutelano questo tipo di rapporti, come i contratti di convivenza".  Che però hanno una validità molto controversa, dovuta proprio alla natura del vincolo che vanno a normare.

MELADAILABRIANZA -  Entusiasti, facile immaginarlo, i ragazzi di Meladailabrianza. "Siamo molto orgogliosi di questo risultato - dice Viviana Bruno, la responsabile del movimento -. Sono contenta che le discussioni intavolate durante interminabili riunioni si siano tradotte in un risultato concreto". Non avete paura di fare un buco nell'acqua, che siano in pochi a voler uscire allo scoperto? "Nonostante in Brianza la mentalità sia ancora molto chiusa, garantiamo noi: la gente che vuole iscriversi c'è, eccome. Del resto, se l'anno scorso qualcuno  si è fatto 'sposare' da me in centro a Monza..."

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