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Cronaca Renate / Via Roma

Renate, in 200 davanti al Comune per difendere il centro islamico

Si sono presentati in duecento davanti al Municipio per protestare contro le restrizioni imposte al loro centro culturale islamico. Il sindaco Antonio Gerosa: "la struttura può contenere solo una trentina di persone alla volta. E' una regola imposta per la loro sicurezza"

RENATE -  Troppe persone in uno scantinato di pochi metri quadri, e il Comune richiama all’ordine i  musulmani in paese. Hanno manifestato davanti al Comune di Renate gli oltre 200 frequentatori del centro culturale islamico di via Roma per una decisione che  considerano assurda.  Qualche momento di tensione, ma i carabinieri sono riusciti a riportare alla normalità la situazione. Il Comune ha mantenuto la linea dura.

IL SINDACO - La struttura di via Roma misura 101 metri quadri. Pertanto non può ospitare più di trenta persone nello stesso momento. Una regola atta a garantire una corretta igiene e sicurezza. Ma  dai controlli effettuati dalla Polizia Locale è emerso che il numero degli ospiti dell’edificio è spesso ben più alto, perchè alle funzioni non partecipano solo i fedeli di Renate, ma anche quelli dei paesi vicini. Il numero di  persone presenti contemporaneamente nella moschea sarebbe arrivato anche a 200.

“Il problema per la comunità islamica esiste da tempo – ha dichiarato il primo cittadino Antonio Gerosa - Negli scorsi anni c'era illegalità, ora invece tutto è a norma. Lo scantinato  può contenere solo una trentina di persone. Numero che per le esigenze di Renate potrebbe anche essere sufficiente. Il punto però è che a frequentare il centro sono le comunità di tutta la Brianza. Non è certo compito del nostro Comune risolvere il problema dell’intero territorio. Non abbiamo  le strutture per farlo. Non vogliamo lo scontro, stiamo gestendo la questione in modo pacifico, ma il problema è troppo ampio, dovrebbe essere affrontato anche dagli altri Comuni”.

GRIMOLDI E ROMEO - Più forte invece la posizione di Paolo Grimoldi e Massimiliano Romeo, deputato e consigliere regionale. I quali hanno definito quanto accaduto a Renate “intollerabile. Se questo è il modo di dialogare del fantomatico Islam moderato, questi signori sappiano che  troveranno d’ora in avanti porte chiuse. Se tutti quelli che hanno bisogno di spazi aggregativi occupassero strade e piazze sarebbe drammatico, siamo arrivati ormai al Leonkavallo di Allah. Il Prefetto non solo prenda provvedimenti urgenti ma garantisca anche al sindaco e alla comunità di Renate che simili episodi non si ripetano”.

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