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Cronaca Viale Lombardia, 260

Ristoratore si dà fuoco: indagato per incendio e lesioni gravi

Carlo De Gennaro, 52 anni, titolare del bar "Raffaello" lunedì sera si è dato fuoco per protestare contro le barriere anti-rumore e per salvarlo due agenti si sono ustionati gravemente

Un gesto plateale e drammatico che poteva finire in tragedia se a salvare dalla protesta infuocata Carlo De Gennaro, 52 anni, non fossero intervenuti con coraggio e decisione il comandante e un'agente della Polizia Stradale di Seregno.

Il titolare del bar "Raffaello" è stato ricoverato d'urgenza al reparto Chirurgia del San Gerardo per le ustioni che ha riportato su tutto il corpo: i medici parlano di 25 giorni di prognosi.

Le condizioni più critiche invece sono quelle dell'agente della Polstrada intervenuto per salvare la vita all'uomo che si è procurato ustioni gravi al volto. 

Il comandante invece se l'è cavata con una medicazione ed è stato dimesso subito dopo l'accaduto.

Il tragico episodio riporta in primo piano una questione ancora irrisolta: a pesare sulle attività commerciali situate lungo il viale e il controviale non è stata solo la crisi ma anche anni di difficoltà dovute ai lavori in corso e, adesso, in tanti non ci stanno a vedere i propri negozi o i propri bar confinati al di là delle barriere anti-rumore che, da progetto, devono essere installate su viale Lombardia. 

Avevano già fatto sentire la propria voce con una protesta in strada settimane fa, quando con un muro di auto e persone avevano bloccato i mezzi del cantiere al lavoro ma lunedì la disperazione di un uomo che aveva investito i suoi risparmi e le sue energie in un'attività che non può più rendere ha raggiunto l'apice e si è sfiorata la tragedia. 

Su quanto accaduto si è espresso anche il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, che si è detto preoccupato per quanto successo ma ha anche sottolineato la doverosità della posa delle barriere, necessarie in base alla normativa stradale: "L'episodio e' purtroppo conseguenza del gesto irresponsabile di una persona che non ha voluto accettare la indispensabile collocazione di barriere antisfondamento, in grado di resistere all'urto di un tir, e antirumore, che devono garantire prima di tutto la sicurezza ma anche la tranquillita' dei residenti". 

A dare il proprio parere è stato anche il Codacons che ha rilevato come tutte le attività commerciali coinvolte dalla realizzazione dell'infrastruttura siano state danneggiate e ha sottolineato anche che "i negozianti e gli imprenditori avrebbero diritto ad un maxi risarcimento e a finanziamenti seri per favorire il loro eventuale trasferimento in altra zona".

Qualcosa però De Gaetano intanto ha ottenuto: Anas ha deciso di fermare i lavori e aprire un tavolo di confronto.

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