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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Colla sui rondoni per impedire loro di volare: l'appello dell'Enpa

Diversi esemplari con l'arrivo della bella stagione sono stati trovati in queste condizioni in centro Monza nelle zone di via Frisi, Piazza Carrobiolo e via Carlo Alberto: l'Enpa chiede la collaborazione dei cittadini per individuare le aree colpite dalla "trappola"

La prima segnalazione si era verificata ad aprile e pareva essere un episodio isolato e circoscritto ma nelle ultime settimane le “rondini” precipitate in centro Monza sono diventate troppe.

All’Enpa la mattina del 12 aprile è giunta una chiamata per segnalare che un uccello, che si è poi scoperto essere un rondone adulto, era precipitato a picco, impossibilitato a volare, sulle bancarelle del mercato in piazza Carrobiolo. L’animale è stato così recuperato e soccorso: “Aveva quasi tutta la lunghezza delle timoniere e la punta più esterna delle remiganti primarie imbrattate, come se fosse stato immerso nella colla trasparente” spiegano dall’Ente per la Protezione Animali monzese.

L’episodio è parso subito strano alla volontaria Marica, esperta di selvatici, poiché questa specie di uccelli, avendo il femore direttamente collegato alla zampa, non tocca mai il suolo in tutta la sua vita perché non riuscirebbe più a involarsi da terra. L’unico momento in cui il rondone si posa è quello della nidificazione in luoghi molto alti. “Il rondone è molto comune in città con centri storici ricchi di cavità, campanili, torri, che nel centro di Monza non mancano. Nei tetti del palazzo del Comune e nel vicino Arengario, ad esempio, ci sono moltissime postazioni in cui nidificano” specifica una nota dell’Enpa.

Proprio per questo motivo il rondone impossibilitato a volare secondo quanto ipotizzato dall’Enpa “non poteva che essersi poggiato in un punto dove qualcuno deve aver deliberatamente posizionato della colla (forse per catturare piccioni o topi?) oppure deve aver dimenticato del materiale adesivo di tipo edilizio”. A escludere che si sia trattato di un episodio isolato sono stati i vari ritrovamenti di animali soccorsi in diverse zone del centro storico cittadino, tutte circoscritte tra piazza Carrobiolo, via Carlo Alberto e via Frisi, che si sono moltiplicati nelle ultime settimane.

Proprio per questo motivo, per salvare gli animali dalla morte certa a cui andrebbero incontro incollati sui cornicioni senza cibo o acqua e ancora impossibilitati a volare l’Enpa ha lanciato un appello. “Senza creare un clima da caccia alle streghe, lanciamo un appello chiedendo la collaborazione di tutti i cittadini monzesi: chi si è accorto che è stata lasciata in giro della colla di tipo edilizio o, peggio, sa che qualcuno la sta mettendo deliberatamente, può scrivere a selvatici@enpamonza.it”.

Gli animali soccorsi sono tornati a volare dopo una settimana di cure e “lavaggi” con cenere e sapone sgrassante ma la preoccupazione è ancora alta soprattutto per tutti quelli uccelli che potrebbero diventare vittima di questa “trappola”.

“Nel caso questo grave attentato alla vita di una specie migratrice fosse intenzionale, ricordiamo che usare sostanze adesive per catturare piccoli uccelli rientra tra le tecniche di uccellagione, una pratica di caccia attualmente vietata in tutto il territorio italiano in ottemperanza all'articolo 3 della Legge n. 157 del 1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) che recita: “È vietata in tutto il territorio nazionale ogni forma di uccellagione e di cattura di uccelli e di mammiferi selvatici, nonché il prelievo di uova, nidi e piccoli nati”.

Chi si rende colpevole di questo reato può essere sanzionato con l'arresto fino a un anno o l'ammenda da euro 774 a euro 2.065.

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