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Giovedì, 25 Aprile 2024
Furti e arresti / Giussano

Lo licenziano e ruba la macchina alla collega per tornare a casa (perché era a piedi)

L'episodio in Brianza. Il licenziamento, il furto e infine la denuncia (e l'arresto)

Il licenziamento poi il furto d'auto e la denuncia. E infine anche l'arresto. Un uomo di 48 anni, residente a Giussano, è finito nei guai dopo aver rubato l'auto a una collega nel giorno in cui sarebbe stato licenziato da un supermercato comasco dove era impiegato.

Mentre una donna impegnata come promoter al supermercato Bennet di corso Europa a Cantù, si stava preparando a cominciare il suo turno di lavoro lui (anche lui promoter), un uomo di Mariano Comense classe '74 e impiegato fino a quel momento nello stesso supermercato, le ha sfilato le chiavi dalla borsa. Come nulla fosse si è poi allontanato dal parcheggio a bordo della Peugeot 107 di colore viola della collega.

È stato un addetto alla sicurezza a notare la scena e a avvisare la promoter ignara di tutto. A quel punto la donna ha ripetutamente provato a messaggiare e telefonare al collega che le aveva rubato l'auto ma senza ricevere alcuna risposta. Tutti i tentativi di capire cosa stesse succedendo e di avere delle spiegazioni sono caduti nel vuoto e dopo aver contattato anche la moglie del collega, che non sapeva nulla, la donna di è rivolta ai carabinieri. L'auto è stata trovata due giorni dopo a Giussano, vicino a dove il 48enne ha la residenza. 

Il licenziamento, il furto e l'arresto 

Ricostruendo la vicenda a ritroso sembrerebbe che sempre il giorno del furto, lo scorso 16 febbraio, l'uomo fosse stato licenziato. Era stato accompagnato al lavoro da una terza persona e non aveva un suo mezzo per tornare a casa, allora ha deciso di rubare direttamente la macchina della collega.

Il marianese è stato denunciato. Era già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio, contestualmente è stato anche arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione in relazione a una condanna per cumulo pene per reati di ricettazione commessi a Como nel 2015 (nell'occasione sulla sua Kia Rio erano state trovate targhe rubate) e per un furto commesso a Milano nel 2018. Dovrà scontare un anno e quattro mesi di reclusione e pagare 472 euro.

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