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Icar Spa verso la chiusura, i lavoratori proclamano lo sciopero

Giovedì 26 novembre, i lavoratori e le lavoratrici dell'azienda monzese saranno presenti con un sit-in fuori dalla sede di via Isonzo

È sempre più nera la situazione della Icar Spa, e dei suoi 220 dipendenti.

L'azienda monzese, attiva nel campo dei condensatori elettrici e dei sistemi in bassa e media tensione, ha annunciato nei giorni scorsi la sua messa in liquidazione. Nessuno, né il titolare Guido Castellini né i suoi collaboratori, hanno voluto commentare la notizia. La pandemia pare aver dato il colpo di grazie alla società, che già versava in condizioni economiche non rosee. E la sua situazione debitoria è diventata talmente grave che persino gli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici sono oggi a rischio.

È proprio per questo che, giovedì 26 novembre, i dipendenti sciopereranno con presidio fuori dalla Icar Spa di viale Isonzo 10 dalle 8:00 alle 10:00 (nel rispetto delle normative all'emergenza sanitaria). Il motivo? La mancanza del saldo dello stipendio di ottobre e l'incertezza del pagamento di novembre.

"Chiediamo un percorso chiaro e rapido a tutela del reddito di tutti i lavoratori e un percorso per favorire soluzioni industriali che diano prospettive occupazionali al sito di Monza" hanno dichiarato Fim Cisl e Fiom Cgil, dichiarando lo stato di agitazione fino a quando la proprietà e il liquidatore non darà risposte chiare sul reddito dei lavoratori e sulla continuità aziendale.

Secondo quanto sostenuto dalle associazioni sindacali, l'azienda non avrebbe infatti una mancanza di ordini: anche durante la pandemia, nonostante il calo, ha continuato a lavorare. Il problema sarebbe invece quello della mancanza di liquidità, motivo per cui si auspica l'arrivo di nuovi acquirenti.

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