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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scioperi

Domani sciopero generale: treni, autobus e metro a rischio caos. Gli orari

L'agitazione è stata indetta da Cgil e Uil. Tutti gli orari dello sciopero a Monza, in Brianza e a Milano

Autobus, treni, metropolitana e tram a rischio giovedì 16 dicembre anche a Monza, in Brianza e a Milano. Giovedì nero all'orizzonte in Lombardia e nel resto d'Italia per lo sciopero generale dei lavoratori proclamato da Cgil e Uil per protestare contro la manovra del governo Draghi.

Orari sciopero a Monza

Per le linee autobus di Autoguidovie a causa dello sciopero giovedì 16 dicembre saranno garantite le corse in partenza dai capolinea e indicate negli orari pubblicati dalle 5.30 alle ore 8.29 e dalle ore 15:00 alle ore 17.59. Pertanto, potrebbero non essere garantite tutte le corse in partenza nella fascia oraria: dalle ore 8.30 alle ore 14.59 e dalle ore 18.00 a fine servizio.

Le linee NET potrebbero essere interessate dallo sciopero dalle ore 9 alle 11,50 e dalle 14,50 al termine del servizio per il Servizio Urbano, per il Servizio Extra Urbano dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.

Gli orari a Milano

"Lo sciopero potrebbe coinvolgere le linee Atm dalle ore 8:45 alle ore 15 e dalle ore 18 a termine del servizio", ha fatto sapere l'azienda che gestisce la metropolitana nel capoluogo lombardo, tram e aurtobus in una nota rendendo note le fasce di garanzia. Quindi la circolazione regolare di metro, bus e tram è assicurata soltanto da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18. Nel resto della giornata i mezzi potrebbero fermarsi. Per le linee Agi, ha spiegato sempre Atm, "potrebbero avere ritardi o essere cancellate le corse delle linee 201, 220, 222, 230, 328, 423, 431, 433 e Smart Bus dall'inizio servizio fino alle 5:29 e nelle fasce orarie comprese tra le 8:30 e le 14:59 e tra le 18 e il termine del servizio", mentre "saranno garantite le corse in partenza dai capolinea dalle 5:30 alle ore 8:29 e dalle ore 15 alle ore 17:59". 

I treni

Trenitalia e Nuovo trasporto viaggiatori hanno pubblicato sui propri siti ufficiali gli elenchi dei treni garantiti nelle giornate di sciopero generale. Questa la lista dei convogli garantiti di Italo, questa quella di Trenitalia.  A rischio, chiaramente, anche i treni regionali di Trenord, che già il 14 dicembre ha dovuto fare i conti con un altro sciopero. I dipendenti dell'azienda regionale non sono coinvolti nell'agitazione, ma possono fermarsi i dipendenti delle società che gestiscono le infrastrutture, quindi Rfi e Ferrovienord. Giovedì 16, per questo, saranno garantiti i convogli tra le ore 6 e le ore 9 e dalle ore 18 alle ore 21, mentre nel resto della giornata treni a rischio.

Taxi e aerei

Sempre per effetto dello sciopero generale, domani potranno fermarsi anche i lavoratori del settore aereo, i taxisti, gli Ncc e i dipendenti di Autostrade.  I motivi dello sciopero e il caso Cisl A proclamare l'agitazione, con corteo previsto a Milano, sono stati Cgil e Uil per sottolineare che "la legge di bilancio e i provvedimenti messi in campo non danno risposte sufficienti" e che "vogliamo dei cambiamenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le pensionate e per rafforzare la coesione sociale e territoriale".

Le motivazioni dello sciopero

La protesta - hanno fatto sapere in una nota - serve per "contrastare la precarietà e garantire occupazione stabile a partire da giovani e donne", per richiedere un "intervento fiscale equo per i redditi bassi e medio bassi e per maggiore redistribuzione e progressività", per "una seria lotta all’evasione fiscale", per ottenere "una riforma delle pensioni che consenta flessibilità in uscita, facilitando chi fa lavori gravosi e i lavoratori precoci, prevedendo la pensione di garanzia per i giovani e la valorizzazione del lavoro di cura".  E ancora: per "la scuola e per un sistema di istruzione di qualità a partire dalla stabilità del lavoro", per avere "nuove politiche industriali per affrontare la transizione ecologica e digitale", per "dare soluzioni alle crisi industriali, contrastando le delocalizzazioni e con un ruolo forte e protagonista dello Stato", "per aumentare le risorse per la sanità e per stabilizzare il personale" e per "ridurre le disuguaglianze a partire dal Mezzogiorno, perché coesione sociale significa non lasciare indietro nessuno".  Dallo sciopero generale si è invece "staccata" l'altra sigla confederale, la Cisl, che ha rimarcato che "non è lo sciopero la via giusta" e che "bisogna consolidare l’interlocuzione con il governo, senza deporre gli strumenti dell’iniziativa sindacale ma nella consapevolezza che in questa delicata fase della storia nazionale serve coesione, responsabilità e partecipazione sociale".

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