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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ancora sciopero e proteste davanti all'Inps di Monza: ecco perché

La manifestazione nella mattinata di giovedì 25 maggio

Alle 10 è iniziato il presidio. Bandiere in mano e volantini distributi agli utenti che entravano nella sede di via Morandi per spiegare il perché di quella loro manifestazione che, naturalmente, ha avuto ripercussioni anche sul servizio.

Nella mattinata di giovedì 25 maggio i lavoratori dell'Inps di Monza hanno manifestato nuovamente davanti alla sede. Lo sciopero era stato proclamato da Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilmcom Uil. "Con la legge 128 del 2 novembre 2019 Inps ha deciso di internalizzare, attraverso la società privata Inps Servizi (controllata al 100% da INPS stesso), il servizio clienti fino a quel momento gestito in appalto da aziende esterne - si legge nella nota ufficiale -. Inps Servizi, con il benestare di Inps, decide di non applicare la legge sul cambio appalto, la cosiddetta Clausola Sociale che avrebbe garantito ai 3mila lavoratori coinvolti di mantenere le condizioni economiche e normative ma di procedere con un Bando di Selezione Pubblica e quindi con una nuova assunzione che ha portato all'azzeramento dell'anzianità di servizio, alla cancellazione dell'art.18 legge 300/70 e di tutti i trattamenti aggiuntivi conquistati e maturati negli anni di lavoro".

I sindacati hanno immediatamente presentato una piattaforma rivendicativa per recuperare quanto perso ma trascorsi ormai sei mesi Inps Servizi non ha ancora dato alcuna risposta in merito ad un percorso di recupero salariale e dei diritti.

"Inoltre, nonostante una previsione del bando di mantenimento della sede operativa a Concorezzo o comune limitrofo, Inps Servizi ha unilateralmente trasferito i lavoratori presso la sede di Milano Sud, a oltre 30km dalla sede Inps di Monza - spiega la Cgil -.  Chiediamo il recupero normativo ed economico per tornare alla situazione ante Bando di Selezione, la perdita economica è stata importante. Il lavoro nei Contact Center è un lavoro 'povero' che vede lavoratrici e lavoratori operare in maniera prevalentemente con contratti a tempo parziale involontari; Inps che è il proprietario di Inps Servizi si è reso complice di un ulteriore impoverimento di una platea di circa 3000 famiglie dislocate su tutto il territorio nazionale che chiedono esclusivamente di recuperare ciò che lo Stato mai avrebbe dovuto togliere loro nel caso avesse deciso di applicare la legge".

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