Cadmio, nichel e piombo in elevate quantità negli articoli di bigiotteria cinese
L'operazione condotta dalle Fiamme Gialle di Prato ha portato al sequestro di 1.400.000 articoli tossici provenienti anche da Monza e Brianza: 25 le persone denunciate in totale
Gioielli e bigiotteria cinese contenente elevate percentuali di cadmio, nichel e piombo venduti sul mercato e potenzialmente pericolosi per la salute.
Questa la scoperta fatta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Prato che ha sequestrato oltre 1.400.000 articoli di bigiotteria e denunciato venticinque persone che gestivano la merce anche a Monza e Brianza.
Durante l'indagine da parte delle Fiamme Gialle è stata concentrata l'attenzione su tutti quegli articoli che vengono prodotti mediante l’utilizzo di metalli pesanti, estremamente tossici per la salute e messi severamente al bando da uno specifico regolamento comunitario, noto con l’acronimo R.E.A.CH., "Registration, Evaluation, Authorisation of Chemicals".
A partire da febbraio la Guardia di Finanza ha fatto visita a Prato ad alcuni esercizi commerciali, gestiti da cinesi: la perquisizione ha permesso di prelevare e analizzare campioni di merce che hanno rilevato la presenza di percentuali tossiche di metalli.
Le analisi sono state eseguite dall’Istituto “Buzzi” di Prato e hanno rilevato elevatissime percentuali di Nichel, Cadmio e Piombo.
L'indagine che ha fatto seguito alla scoperta ha permesso di localizzare e individuare diciassette fornitori e importatori dei prodotti illegali disseminati un po' su tutto il territorio nazionale, compresa la Brianza.
Le persone finite nel mirino degli inquirenti sono riconducibili ad aziende cinesi con sedi a Roma, Milano, Rovigo, Padova, Monza e Viterbo.
Oltre a Prato anche qui sono state eseguite una serie di perquisizioni e posti sotto sequestro articoli.
Al momento sono stati sequestrati 1.400.000 articoli di bigiotteria, il cui valore commerciale stimato ammonta a circa 10 milioni di euro.
Le persone segnalate all’autorità giudiziaria e indagate per i reati di frode in commercio con immissione sul mercato di prodotti pericolosi nonché adulterazione continuata di prodotti in danno della salute pubblica sono in totale venticinque.