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Cronaca

Estorsione per gestire casa di riposo: sequestrata tabaccheria

In totale la guardia di finanza ha sequestrato beni e liquidità per due milioni e arrestato due crotonesi residenti entrambi nel Milanese

Una tabaccheria di Legnano (Milano) sequestrata. Questa una delle conseguenze di un'operazione della guardia di finanza e dei carabinieri di Bologna, battezzata 'Ragnatela', che ha portato all'arresto di due persone residenti nel Milanese e a un sequestro di beni e liquidità per un totale di due milioni di euro.

Operazione 'Ragnatela'

All’esito di complesse indagini, i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di F.M., 61enne residente a Cernusco (Milano) e F.Z., 59enne residente a Legnano. Sotto sequestro preventivo diretto (nei confronti anche di altre 21 persone fisiche e giuridiche), inoltre. beni e denaro per un totale di 2 milioni. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Bologna Alberto Ziroldi su richiesta del pm Roberto Ceroni della locale Direzione distrettuale antimafia.

Le manette sono scattate per reati che vanno dall'associazione a deliquere all'emissione di fatture per operazioni inesistenti, passando per estorsione (aggravata dal metodo mafioso), bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e per operazioni dolose, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, 'spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate'.

Estorsione e frodi per gestire la casa di riposo

Il sequestro preventivo ha riguardato disponibilità liquide e due aziende lombarde, oltre al tabacchi di Legnano, che era nella disponibilità degli indagati, anche una società immobiliare di Brescia. Le indagini, aperte dopo che i carabinieri avevano notato la presenza anomala nel comune di Gaggio Montano (Bo) dei due crotonesi, hanno permesso di rivelare l’esistenza e le azioni di un gruppo criminale che, alla fine del 2015, è subentrato nella gestione di una casa di riposo di Alto Reno Terme (Bo), in evidente stato di dissesto economico-finanziario. Solo obiettivo era distrarre gli asset societari, composti dall’azienda e dall’immobile adibito a struttura residenziale, del valore di oltre 7,5 milioni di euro.

Anche grazie alla collaborazione di diverse 'teste di legno', i malviventi hanno stipulato un contratto d’affitto fittizio tra la società, appena rilevata, e una cooperativa appositamente costituita, per rendere i beni inappetibili sul mercato. Nel frattempo, la vecchia società - oberata da debiti per 4,4 milioni di euro principalmente verso l’erario ed enti previdenziali e assistenziali - è stata portata al fallimento e svuotata della liquidità ancora giacente sui conti corrente.

Inoltre sono emersi numerosi e gravi episodi di estorsione, con modalità tipicamente mafiose, ai danni dei dipendenti della struttura, costretti a dimettersi volontariamente dopo ripetute minacce, atteggiamenti intimidatori e prevaricazioni di vario genere (dal demansionamento alla mancata retribuzione, fino alle 'ferie forzate'). I lavoratori sono stati poi assunti dalla 'nuova' società cooperativa dietro minaccia, qualora si fossero rifiutati, del licenziamento in tronco.

Arresti, sequestri e perquisizioni

Seguendo un vero e proprio modus operandi ormai collaudato, il gruppo criminale era riuscito a drenare liquidità da entrambe le società, ricorrendo a assunzioni fittizie, fatture per operazioni inesistenti rilasciate da complici e a conti e carte di credito delle società utilizzati per acquisti estranei alle finalità societarie. Le persone denunciate sono complessivamente 23, tra le quali i professionisti che hanno aiutato l'associazione a delinquere. In parallelo agli arresti, sono state effettuate perquisizioni in Lombardia, in particolare a Legnano e Cernusco, Emilia-Romagna, Campania e Calabria. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati beni per oltre 1,5 milioni di euro, tra cui denaro contante per 120 mila euro, la società immobiliare bresciana, la tabaccheria di Legnano, due auto e nove orologi di pregio.
 

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