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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Sant'Albino / Via Sant'Albino

Bramini, venerdì è il giorno dello sfratto: mobilitazione e sostegno anche dalla politica

Di Maio sarà a Monza per incontrare l'imprenditore "fallito per colpa dello Stato". Anche Salvini aveva annunciato di fare di tutto per esserci

Venerdì 18 maggio a Monza, alle 14, è in programma lo sfratto di Sergio Bramini, l'imprenditore "fallito per colpa dello Stato" che, nonostante un credito di quattro milioni di euro accumulato dalla sua società, rischia di vedersi portar via la villa di Sant'Albino ipotecata per scongiurare il fallimento e salvare la società e i suoi 32 dipendenti.

La vicenda, che ha travalicato i confini non solo della Brianza ma della Lombardia intera diventando un vero e proprio caso mediatico nazionale, lo scorso aprile aveva richiamato a casa di Sergio Bramini tantissimi manifestanti e sostenitori: insieme ai cittadini che hanno voluto essere presenti per testimoniare la propria solidarietà contro l'ingiustizia vissuta dal concittadino, a Sant'Albino sono arrivati anche esponenti della politica locale e nazionale. Lo stesso deputato brianzolo del Movimento Cinque Stelle, Gianmarco Corbetta, per evitare lo sfratto di Bramini aveva fatto eleggere l'abitazione dell'imprenditore monzese "domicilio parlamentare", rendendolo di fatto inviolabile. 

In quell'occasione lo sfratto era stato rinviato per motivi di ordine pubblico ma venerdì sarà una giornata decisiva. Anche questa volta, a sostenere Bramini oltre alla solidarietà di tanti cittadini ci sarà la politica. Per giovedì sera infatti è stata annunciata una visita di Luigi Di Maio e anche il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva annunciato di voler essere presente alla "battaglia". "Tutta la Lega è con te, Sergio, farò di tutto per esserci il 18 maggio" aveva promesso sui social Salvini qualche giorno fa. 

Sul caso è intervenuta pubblicamente anche l'Anm con una lettera firmata dalla sezione monzese che parla di "eccessiva pressione mediatica". Secondo l'associazione dei magistrati "campagna mediatica" avrebbe l'intenzione di "condizionare l’attività dei giudici della terza sezione civile del Tribunale di Monza". I magistrati hanno ribadito di non voler limitare il diritto di informazione, ma allo stesso modo "garantire l’opinione pubblica sul fatto che i Giudici di questo Tribunale esercitano e continueranno a esercitare le proprie funzioni con serenità e trasparenza, nel rispetto della legge, respingendo coercizioni di qualsiasi provenienza".

Inoltre i magistrati hanno attaccato anche i due senatori — esponenti di Lega e 5 stelle — che hanno trasferito il loro domicilio nella casa di Bramini. I magistrati hanno chiesto il "il rispetto dell’indipendenza della magistratura, garantita dalla Costituzione a presidio del principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge".
 

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