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Cronaca

Electrolux in crisi verso la chiusura: 261 operai in esubero

L'azienda di Solaro era arrivata ad avere oltre 1200 dipendenti. In Italia c'era il 40 per cento della produzione del colosso svedese. Nessuna speranza di rilancio

SOLARO – C’era una volta la grande Electrolux: un colosso capace di vendere 40 milioni di aspirapolveri – i migliori del mondo - in 150 paesi con 57mila dipendenti nel mondo. Il 40 per cento della produzione era montata dagli 8.500 operai italiani, 1200 dei quali erano a Solaro.

Tutto finito. Dei 1129 operai in esubero annunciati in Italia, 261 saranno messi in mobilità a Solaro. Ad annunciarlo sono stati i vertici dell’azienda nata nel 1961 e cresciuta con la fusione del marchio svedese con i brandi italiani Rex, Zanussi e Zoppas. Altri operai saranno messi in contratto di solidarietà a Porcia (297), Trevigiano di Susegana (373) e Forlì (200).

Una fine da tempo annunciata: questo piano di tagli era stato annunciato nel marzo 2012. E nessuno, in un anno, è riuscito a invertire il trend negativo. Ogni piano di salvataggio si è rivelato aleatorio ed è miseramente fallito. «I segnali che viviamo ogni giorno in azienda non sono incoraggianti, tutt'altro – hanno spiegato i rappresentanti del sindacato Flmu-Cub, Doriano Checcaglini. Carlo Venasaco e Giovanna Annacoreta -. C'è paura per il nostro futuro».

«In un solo anno- hanno proseguito i tre sindacalisti - abbiamo perso tre linee di produzione e una è in ristrutturazione. I macchinari non ci sono più, sono stati spostati in altri stabilimenti, non sappiamo nemmeno in quali. E la speranza che fosse per un ammodernamento presto si è rivelata quello che era: una favola triste e senza lieto fine».

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