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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Una stanza per tutte: nasce lo spazio di ascolto per le donne in crisi

Tre gli spazi gratuiti che il Cadom da settimana prossima apre in Brianza: in caso di necessità viene offerta anche la consulenza psicologica personale

Donne sull’orlo di una crisi di nervi: donne stanche, preoccupate, subissate dai mille impegni giornalieri e, soprattutto in questo momento, private del loro lavoro e di quei rari momenti di sana “solitudine” per ricaricare le pile.

In aiuto delle donne messe in ginocchio dalla pandemia arriva il Cadom (Centro aiuto donne maltrattate) di Monza che inaugura in Brianza tre spazi gratuiti dove le donne possono rivolgersi per parlare e condividere pensieri e preoccupazioni, certe di trovare orecchie che ascoltano, e professioniste che possono aiutarle. Anche solo con quella parola di incoraggiamento che, alcune volte, conforta e aiuta a non sentirsi la sola a dover affrontare certe situazioni.

Si chiama “Una stanza per tutte” il progetto promosso dal Cadom e finanziato dalla Chiesa Valdese, con l’obiettivo di offrire alle donne uno spazio e un tempo dedicato esclusivamente all’ascolto offrendo, qualora fosse necessario, anche la possibilità di consulenze psicologiche individuali.

Tre le “stanze” che da settimana prossima si apriranno agli incontri: a Vedano negli spazi di Casa Francesco (largo Vittime del Dovere) ogni lunedì mattina dalle 9 alle 12; a Macherio negli spazi dell’ambulatorio San Gerardo (via Italia 13) ogni martedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30; e a Triuggio allo Spazio Comunale (via Kennedy 60) il giovedì mattina dalle 9.30 alle 12.30.

“L’idea nasce anche dalle nuove esigenze che questo momento storico ha creato – spiega Cristina Rubagotti del Cadom – Durante tutto il periodo della pandemia il nostro centralino ha continuato a squillare. Non solo per segnalare episodi di violenza, ma anche situazioni di disagio”.

Chiuse in casa tutto il giorno, in appartamenti in cui spesso gli spazi per la privacy mancano, dovendo seguire i figli nella didattica a distanza, occuparsi della casa e poi per molte il problema della cassa integrazione o nei casi peggiori della perdita del posto di lavoro. A tutto ciò va aggiunta la paura della pandemia.
La scelta di creare spazi di ascolto sul territorio non è casuale: difficile – per molte donne impossibile – l’idea di doversi recare a Monza alla sede del Cadom. La presenza di spazi in Brianza dove rivolgersi per condividere il proprio disagio è la risposta che le volontarie dell’associazione offrono alle donne  brianzole. 

È uno spazio di prossimità gratuito dove si può parlare di tutto: della difficoltà nella gestione dei figli adolescenti, della mancata elaborazione del lutto, del sentirsi inadeguata perché non si è ancora trovato un posto di lavoro, della normale paura nel dover affrontare la pandemia; della difficoltà delle relazioni familiari, della mancanza dei rapporti con gli amici.

“Ogni donna nella sua vita affronta situazioni di difficoltà o di disagio: nei nostri spazi le donne possono raccontarli e condividerli. Ci sono le nostre volontarie adeguatamente formate pronte ad ascoltarle e ad aiutarle. Senza alcun giudizio”.

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