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Stalking e sport

Alessia Orro e l'incubo del tifoso diventato stalker: arrestato 55enne

Già arrestato in passato per stalking nei confronti della giovane pallavolista di serie A era finito ai domiciliari. Adesso l'uomo- 55 anni - è in carcere

La seguiva ovunque: a ogni partita, allenamento o trasferta lui c'era. E già in passato proprio per gli atti persecutori e i messaggi con cui perseguitava la giocatrice era finito ai domiciliari. Adesso il 55enne, residente a Novara, ex impiegato di banca, nessun altro precedente alle spalle, è in carcere e dovrà rispondere dell'accusa di stalking nei confronti della giocatrice di serie A, atleta della Nazionale di volley, Alessia Orro. La pallavolista, 23 anni, dal 2019 avrebbe subito pedinamenti e attenzioni morbose da parte dell'uomo che era arrivato a seguire le trasferte della squadra anche in Turchia.

Attenzioni insisistenti, messaggi continui anche sui social network: complimenti morbosi che diventavano poi insulti quando la giovane cercava di prendere le distanze e interrompere i contatti con l'uomo, bloccandone l'account. E i messaggi passavano così da "Ti amo" a "Ti odio", senza tralasciare anche insulti ed epiteti denigratori. 

L'arresto

A sporgere denuncia nel marzo 2022 è stata la stessa pallavolista che ha raccontato ai carabinieri di essere “costantemente perseguitata dall'uomo con messaggi sui social network e appostamenti durante le gare” spiegano dal comando provinciale di via Volturno. E così sono iniziate le indagini: i militari hanno disposto un sistema di controllo e vigilanza che ha consentito di localizzare l'auto dell'uomo a Villasanta.

Grazie alla presenza di telecamere con lettura delle targhe, il percorso del mezzo è stato “tracciato” e il 55enne è stato rintracciato proprio presso l’Arena di Monza mentre aspettava l'arrivo dell’atleta per l'inizio degli allenamenti. Bloccato, l'uomo secondo quanto riferito non ha opposto resistenza. Nei suoi confronti, la procura di Monza ha disposto il trasferimento in carcere in attesa dell'udienza di convalida.

Il consorzio Vero Volley: "Contro ogni forma di violenza"

A prendere posizione contro ogni forma di violenza e a sostegno dell'atleta è stato lo stesso Consorzio Vero Volley che lunedì mattina ha diramato un comunicato ufficiale in cui ha confermato che la pallavolista vittima degli atti persecutori è Alssia Orro, giocatrice di serie A e della Nazionale di volley. "L’atleta di Serie A e della Nazionale italiana di volley in questione è una nostra atleta, Alessia Orro, che già in passato aveva dovuto vivere e sopportare questa incresciosa situazione. Come Consorzio Vero Volley da sempre ci opponiamo a qualunque forma di violenza e siamo orgogliosi di aver collaborato in maniera sempre discreta con i Carabinieri e non possiamo che ringraziarli di quanto fatto per la nostra giocatrice".

"Ma, ancora di più, siamo orgogliosi di Alessia, che ancora una volta ha dimostrato la sua personalità e tutto il suo valore anche come persona denunciando la situazione e affidandosi tempestivamente ai Carabinieri per la sua tutela e la soluzione del caso. Siamo convinti che il suo esempio sarà di insegnamento per tutte e verrà seguito da tante tra le persone che, purtroppo, ancora oggi si sentono minacciate o subiscono violenze, di qualunque genere queste siano".

"Non abbiate paura di denunciare"

Sulla vicenda è intervenuta la stessa protagonista, vittima di stalking, pedinamenti e poi di insulti da parte del 55enne ora in carcere. Alessia Orro, 23 anni, ha affidato a un post sui social una riflessione su quanto avvenuto e su quanto vissuto, invitando chiunque si trova in una situazione simile, nella vita e nel mondo dello sport, a denunciare.

"Mi sento in dovere come atleta e personaggio pubblico di condividere con voi quello che ormai piano piano sta uscendo ovunque. Vorrei dare l’esempio non solo dentro il campo, ma anche e sopratutto fuori, aiutare tutte le persone che hanno o stanno passando questo momento difficile come è successo a me in passato e in questo ultimo periodo. Ragazzi e ragazze non abbiate paura di denunciare, la violenza, in qualsiasi forma essa sia, non va assolutamente sottovalutata. Siate coraggiosi, perché io in prima persona so benissimo quanto possa essere difficile, sopratutto quando ti rendi conto che il passato potrebbe tornare nel presente, ma vi posso assicurare che sarebbe ancora più difficile affrontarlo da soli!".

E ancora "Vorrei ringraziare innanzitutto i carabinieri che mi hanno protetta in questo cammino, rendendosi sempre disponibili in ogni occasione. Un ringraziamento speciale va anche alla mia società, Vero volley Monza, che mi ha sostenuta e aiutata ad affrontare questo brutto episodio, tutelandomi in ogni situazione. I ringraziamenti non finiscono qui, e questi sono i più importanti di tutti, grazie davvero a tutte le persone che mi sono state accanto ultimamente, cercando di rendermi le giornate migliori e strappandomi qualche volta anche un sorriso, senza di voi sarebbe stato tutto più difficile. È stato Doloroso riaprire una vecchia ferita, ma sono estremamente felice che tutto questo per ora sia finito. Grazie per sostenermi sempre".

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