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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Un progetto di educazione per proprietari di cani: stop ad aggressioni e animali umanizzati

Il progetto è di Tommaso Castellano, addestratore cinofilo. Stanco di assistere a episodi di cani che aggrediscono e ai quali viene negata la socialità ha deciso di scendere in campo. Ha creato Tipam, un'associazione per la tutela dell'incolumità pubblica animali mal gestiti

Da bambino ha rischiato di essere azzannato dal rottweiler dello zio. Un semplice saluto al cane che conosceva, ma uno sguardo dritto nei suoi occhi sono stati molto probabilmente all’origine della reazione improvvisa dell’animale che ha tentato di ferirlo in volto.

Ma quella brutta esperienza non ha assolutamente cambiato la sua passione  e il grande rispetto per i cani, facendo diventare Tommaso Castellano un addestratore cinofilo molto apprezzato, che nel corso della sua carriera ha avuto a che fare con oltre 900 cani  provenienti da tutta Italia, la maggior parte problematici, aggressivi e fobici.

Ora la concretizzazione di un altro sogno che da tempo cullava: la creazione, a una trentina di km da Monza, di Tipam, un'associazione per la Tutela e l’incolumità pubblica degli animali mal gestiti. La cronaca quotidiana, soprattutto quella degli ultimi giorni, ci riporta episodi di cani aggrediti da altri cani, e proprietari che spesso per difendere il loro amico a quattro zampe sono finiti direttamente in Pronto soccorso.

“In giro si vede di tutto e di più – spiega Tommaso Castellano -. Oggi portare il cane in passeggiata è un pericolo: si incappa in proprietari che non sanno gestire i loro cani, che utilizzano guinzagli allungabili anche con razze per le quali non sono indicate”. Il problema non sono gli animali, ma sono i proprietari. “I cani poi diventano vittime di proprietari incompetenti che in questo modo gli negano un futuro adeguato”.

Passeggiate quotidiane, ma anche socializzazione con gli altri cani e con il proprietario sono elementi imprescindibili nella vita dell'animale. “Ma non sempre è così. Cani non adeguatamente addestrati si riducono a fare le passeggiate all’alba e al tramonto, il resto della giornata rimangono in casa o in giardino, senza interagire con il resto della famiglia o con gli altri cani”.

La paura è che il cane possa far del male. “I dati ufficiali sono elevati, ma comunque al ribasso. A livello nazionale si sono registrate 70mila denunce di aggressioni, ma le stime sono molto più elevate. Un proprietario aggredito dal proprio cane non lo va a denunciare, proprio per tutelare l’animale. Idem se si viene aggrediti dal cane di un amico o di un familiare”.

Ma alcune volte l’aggressione va ben oltre qualche punto di sutura in Pronto soccorso, come il recente caso della donna aggredita a morte dai cinque lupi cecoslovacchi della figlia.

“Questi episodi non devono più accadere – prosegue -. È per questo che ho deciso di fondare l’associazione e di intraprendere un lavoro capillare di informazione e formazione partendo dalle scuole e dai Comuni della Brianza. Incontri per educare le persone ad avvicinarsi correttamente al cane, a come accarezzarlo, a capire perché il cane risponde agli stimoli morsicando. Istituire una sorta di educazione cinofila fin dai banchi di scuola”.

La scelta di aprire le porte della nostra casa a un cane deve essere una scelta responsabile. “Il proprietario, ancora prima di scegliere il cane, dovrebbe contattare un addestratore e andarlo a visionare insieme a lui”.

Ma soprattutto imparare a rispettare indole e caratteristiche dell’animale senza umanizzarlo. “Inconsapevolmente le persone possono far scatenare reazioni pericolose. Il cane fin da quando entra in casa deve aver ben chiaro chi è il suo capobranco. Regole fondamentali per vivere sereni con il proprio cane, vivendo con lui molti momenti di socializzazione”. Imparando al tempo stesso a rapportarsi correttamente con gli altri animali

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