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Cronaca

Prevenzione e tac coronarica, il San Gerardo all'avanguardia nello studio delle patologie cardiache

Macchinari di ultima generazione e protocolli con basse dosi radianti e di contrasto

Cura e prevenzione. Accanto al grande impegno nell’ultimo anno verso la  prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie causate da SARS-Cov-2, è proseguita ed  ora viene intensificata l’attività del San Gerardo verso le malattie croniche, tra cui quelle  cardiovascolari che rappresentano ancora la prima causa di morte.  In particolare, nell’ambito della prevenzione e della diagnosi precoce di queste patologie, l’Ospedale San Gerardo mette a disposizione del territorio, in caso di necessità e su  indicazione medica, la TAC coronarica presso l’unità operativa di Radiodiagnostica, diretta  dal dott. Rocco Corso, che da circa tre anni dispone di macchinari all’avanguardia, capaci di  offrire delle immagini estremamente diagnostiche con un bassissimo costo in termini  biologici di esposizione alle radiazioni. Infatti lo sviluppo di questa nuova tecnologia, grazie  alla collaborazione della Fisica Sanitaria con medici radiologi dedicati, permette di acquisire  delle immagini di TAC delle coronarie con erogazione solo di una minima quantità di  radiazioni, che determinano quindi un basso rischio biologico per le cellule del paziente, ma  caratterizzati da una estrema affidabilità e qualità in termini di identificazione della malattia. 

La TAC coronarica, ovvero una TAC mirata allo studio dei vasi cardiaci (arterie coronarie) e  del cuore stesso, si pone oggi come strumento di integrazione ai dati clinici e cardiologici  per una più rapida ed efficace definizione di sintomi a volte di difficile interpretazione in  maniera del tutto non-invasiva, rappresentando una metodica di supporto al lavoro di  cardiologi e cardiochirurghi e di altri specialisti del settore, promuovendo un approccio  multidisciplinare e completo nella valutazione del paziente. 

“Una bassa dose radiante e apparecchiature radiologiche altamente avanzate, abbinate a  moderni modelli matematici di ricostruzione delle immagini – spiega il dott. Corso – permettono di utilizzare anche bassissime dosi di mezzo di contrasto per gli studi  cardiologici, rendendo tale metodica di ancor più ampio utilizzo nella pratica clinica e più  sicura specialmente in alcune categorie di pazienti, ovvero nelle persone che hanno  compromissione della funzionalità renale da lieve a grave o pazienti fragili ed in età  avanzata. 

“Una precoce ed efficace diagnosi, così come un’attenta valutazione dei fattori di rischio  cardiovascolari, sono elementi fondamentali per prevenire le malattie dell’apparato  circolatorio – sottolinea il Direttore Generale della ASST Monza Silvano Casazza -. A fronte  di tecniche diagnostiche e terapeutiche già ampliamente validate dalla comunità scientifica  quali la coronarografia, con l’avanzamento della tecnologia in ambito della diagnostica per  immagini, il radiologo svolge oggi un ruolo fondamentale nella definizione precoce ed  efficace delle patologie cardiache, specialmente nella fase di prevenzione”. 

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