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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Truffa dell'avvocato, la polizia mette in guardia dal nuovo raggiro

Le segnalazioni sono partite dall'area di Firenze ma la truffa si è già diffusa in tutta Italia: un finto avvocato chiama un'anziana vittima al telefono e chiede soldi come cauzione per rimettere in libertà un parente accusato di un reato

I malintenzionati non si si sono riposati duranti le ferie ma hanno continuato a colpire soprattutto gli anziani soli, mettendo a punto nuove truffe.

L'ultima "trappola" tesa nei confronti delle persone più fragili che sta purtroppo spopolando soprattutto in questi giorni è la truffa dell'avvocato dalla quale ha messo in guardia, con una nota ufficiale, anche la Polizia di Stato.

"La banda pianifica la truffa cercando di conoscere la composizione della famiglia della vittima ed il suo numero di telefono" si legge nell'allerta diffusa dalla Polizia che informa che la truffa è partita soprattutto dalla zona di Firenze e da qui si è propagata.

Poi "scatta una telefonata che scatena l'ansia dell'anziano: colui che chiama si finge avvocato e racconta alla vittima che suo figlio, o un congiunto comunque esistente, è stato fermato dalla Polizia o dai Carabinieri a seguito di un reato (magari un omicidio colposo in un incidente stradale)" spiegano le forze dell'ordine.

E  il fantomatico "avvocato" rivela che per rimettere in libertà il parente serve una cauzione, puntando così sulla confusione con altri sistemi penali non vigenti in Italia.

"A seconda del tipo di risposta più o meno agitata, espressa dalla vittima, scatta la richiesta di una somma di denaro da ritirare direttamente al domicilio del truffato da una persona di fiducia".

Le somme richieste dai truffatori possono variare e si aggirano tra i 500 ed i 1.000 euro e, nel caso in cui l'anziano al telefono sostenga di non avere con sè contanti, "i ladri non si danno per vinti e chiedono la consegna di preziosi da far valutare da un perito e da convertire in denaro".

"La difficoltà delle indagini" spiega ancora la Polizia "sta nel fatto che la presenza fisica del truffatore vicino al truffato è ridotta al minimo: pochi istanti utili per la consegna dei soldi, mentre il grosso della truffa viene svolta al telefono. Diventano così minime le opportunità di cogliere in flagranza i malviventi senza la collaborazione della potenziale vittima".

In occasione della nota la Polizia ha voluto ribadire che le forze dell'ordine non chiedono denaro da ritirare a domicilio e che la cauzione in Italia non esiste suggerendo a tutti, in caso di simili eisodi, di chiamare subito i numeri del pronto intervento 113 o 112.

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