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Sabato, 20 Aprile 2024
Tentata truffa / Lissone

Finisce nei guai il truffatore che chiedeva i finanziamenti con i documenti falsi

E' stato pizzicato dai carabinieri mentre stava cercando di acquistare una bici costosa

Una tecnica ben collaudata, quella scoperta dai carabinieri della compagnia di Desio, che nei giorni scorsi, hanno messo in campo tutte le risorse disponibili, arrestando un 26enne di origini campane, ritenuto responsabile dei reati di resistenza, possesso e fabbricazione di documenti falsificati e tentata truffa. Nella circostanza, i militari della locale stazione, nel corso di un servizio di prevenzione e contatti con pubblici esercenti, hanno notato all’interno di un esercizio commerciale di vendita di biciclette di Lissone, una persona intenta ad effettuare un acquisto di articoli sportivi.

Il 26enne ha tentato la fuga

L’acquirente, intuite le intenzioni degli uomini dell’Arma, tese ad approfondire la sua presenza, ha assunto un atteggiamento sospetto e, per evitare di essere controllato, si dava a precipitosa fuga, venendo raggiunto e bloccato poco dopo. Dalle dichiarazioni, si apprendeva che il 26enne, stava finalizzando l’acquisto di un velocipede del valore di circa 5mila euro, attraveso un finanziamento e fornendo il documento d’identità.

Altri episodi a Milano e Piacenza

I carabinieri non hanno perso tempo, infatti, i conseguenti accertamenti hanno fatto emergere che la carta d’identità presentata all’esercente era del tutto contraffatta ed intestata ad un ragazzo residente nella provincia di Milano, ma verosimilmente inesistente sul territorio nazionale. Attraverso un lavoro certosino dei militari, operato in stretta sinergia con quelli competenti territorialmente in Lombardia, è emerso che il malfattore, utilizzando la stessa strategia delinquenziale, qualche giorno prima aveva commesso l’identica frode, questa volta più redditizia, ai danni di altri due punti vendita di Milano e Piacenza, portandosi via due biciclette del valore di circa 10 mila euro. Alla luce delle evidenze emerse, il 26enne campano e su autodichiarazione residente in un paese scandinavo, quasi potendolo definire una “mosca bianca” nel suo settore, al termine del processo, con un provvedimento di foglio di via obbligatorio, ha potuto raggiungere i familiari rimanendo in Italia.

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