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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Truffe sui permessi di soggiorno: fino a 6mila euro per false richieste

Le domande arrivate anche a Monza

Quelle false richieste per ottenere il permesso di soggiorno sono arrivate anche alla prefettura Monza. Oltre a quella di Novara, Milano, Pavia, Varese, Torino. Ma l'attività illecita è stata scoperta e fermata dalla squadra mobile della polizia di Novara, in Piemonte. 

Agli arresti domiciliari è finito un cittadino italiano, residente a Milano, mentre altre 11 persone sono state indagate per numerosi reati, tra i quali falsità materiale di documenti e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini della squadra mobile della polizia di Novara sono partite dopo la segnalazione dello sportello unico della prefettura, dove erano state inoltrate alcune domande di permesso di soggiorno sospette. Tramite le ricerche dell'ufficio immigrazione della questura della cittadina piemontese e una serie di controlli e verifiche, gli agenti sono risaliti al "regista" dell'operazione e ai suoi collaboratori.

Le "truffe sul permesso di soggiorno"

Il milanese, aiutato da stranieri che fungevano da intermediari, prometteva permessi di soggiorno che venivano richiesti grazie alla norma sull'emersione del lavoro irregolare: in sostanza forniva falsa documentazione che attestava che il richiedente del permesso avesse un lavoro in provincia di Novara. La documentazione però era totalmente inventata, tanto che in alcuni casi sono state usate partite Iva inesistenti e indirizzi falsi. Molti degli stranieri che richiedevano il permesso, per la maggior parte cittadini di origine nord africana, pagavano fino a 6mila euro per riuscire ad ottenere la documentazione. La squadra mobile è riuscita a portare alla luce il racket imbastito dal milanese anche grazie alla collaborazione delle vittime, che in diversi casi erano totalmente ignare del fatto che la procedura fosse illegale.

Coinvolta nella truffa c'era anche una donna, residente a Novara e dipendente di un Caf nel milanese, che inoltrava le domande. 

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