Uccide la compagna poi nasconde il cadavere nei boschi della Brianza: "Sono stato io"
La confessione davanti agli agenti della polizia locale che lo hanno fermato casualmente per un controllo a Milano. Infine la macabra scoperta
"Sono stato io". Queste le parole-confessione che un uomo di quarantacinque anni, cittadino marocchino, ha detto mercoledì pomeriggio quando in auto è stato fermato a Milano dagli agenti della polizia locale. Che cosa avesse fatto lo avrebbero scoperto poco dopo quando il quarantacinquenne ha confessato di aver ucciso la compagna dopo un litigio e di aver nascosto il corpo in un sacco a pelo, buttandolo in mezzo a un bosco.
Dal racconto al luogo dell'orrore
Tutto è iniziato quando gli agenti del nucleo antidroga hanno fermato per un normale controllo in piazzale Lugano l'uomo. Lui, forse sentendosi alle strette o sotto il rimorso di coscienza, ha subito confessato.
Davanti ai vigili ha spiegato di aver litigato con la donna, di averla uccisa e di aver sistemato il corpo in un sacco a pelo buttato in un bosco di tra Cadorago e Lomazzo, dove presumibilmente viveva la coppia. Lui stesso ha condotto gli agenti lì e ha fatto ritrovare il cadavere della compagna.
Il fermo e le indagini
Il killer è stato portato nella caserma dei carabinieri di Cantù e al momento è in stato di fermo. Le indagini proseguono per accertare il momento esatto dell'omicidio e per verificare se - come sembra - la vittima sia stata strangolata.
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