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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Misinto

Uccide il vicino con cinque colpi di pistola per una lite: Misinto piange Bruno Pieri

Il pensionato dopo aver esploso i colpi che hanno ucciso il vicino, padre di una ragazza e presidente della Banda del paese, si è cambiato d'abito e poi ha confessato l'omicidio

Una famiglia sconvolta e una comunità attonita di fronte a un gesto tanto crudele. Cinque colpi di pistola, esplosi da una Beretta calibro 7,65 regolarmente detenuta ma senza autorizzazione per il porto in luogo pubblico. Proiettili che a distanza ravvicinata hanno raggiunto Bruno Pieri, 58 anni, uccidendolo. C'è una lite alimentata da vecchi dissapori per una stradina confinante tra le due proprietà alla base dell'omicidio consumatosi nel tardo pomeriggio di sabato a Misinto, in Brianza.

Omicidio a Misinto (foto Bennati)

Il responsabile, un pensionato di 82 anni, Carmelo Volo, vedovo e incensurato, è stato arrestato subito dopo dai carabinieri della compagnia di Seregno accorsi in via Monte Rosa dopo gli spari. A terra, riverso in un lago di sangue, c'era il 58enne, sposato, padre di una figlia di 26 anni e presidente del Corpo Musicale cittadino, imprenditore agricolo e conosciuto da molti in paese. Nonostante la corsa a sierene spiegate dell'ambulanza in ospedale per l'uomo non c'è stato nulla da fare: è morto poco dopo a causa delle lesioni riportate in seguito agli spari.

Quando i carabinieri si sono presentati alla porta del pensionato l'uomo non è apparso sorpreso: sarebbe andato lui stesso a costituirsi di lì a poco. Ha seguito i militari in comando, dove ad attenderlo c'era il pm per l'interrogatorio. Prima di uscire di casa però si è cambiato: ha tolto i pantaloncini corti che indossava e ha scelto un paio di pantaloni lunghi perchè - a suo dire - non riteneva rispettoso farsi arrestare con quegli abiti. Poi, in caserma, la confessione. Il pensionato - che era in possesso del titolo per la detenzione dell'arma ma non per il porto in luogo pubblico e per questo è stato anche denunciato - è stato poi accompagnato in carcere a Monza. 

Addio a Bruno, il ricordo della "sua" banda 

Bruno,
Bruno non era solo il nostro Presidente; Bruno era il nostro amico, l'amico di tutti noi della Banda. Ci chiamava "i miei ragazzi" e per noi, con la sua presenza sempre discreta, era un punto di riferimento.
Il pensiero di molti è stato quello di essere in un brutto sogno, non poteva essere vero quello che è successo, poi ci saremmo svegliati.
Ma ora purtroppo abbiamo realizzato e, non è stato così, Bruno non c'è più.
Non ti meritavi questo, non meritavi questa tragica morte, eri una persona dall'animo buono e sempre disponibile, con una gentilezza d'altri tempi; i Misintesi e le persone che ti conoscevano lo stanno testimoniando con tanti messaggi di affetto. Avevamo ancora tanti progetti, tante cose da fare insieme e tante cose da dirci, ma ora che sarà, non sarà più la stessa cosa; come faremo senza la Tua autorevole guida?
Bruno, è stato un onore averti avuto come Presidente e il vuoto che ci hai lasciato sarà incolmabile, grazie per tutto quello che hai fatto per noi e per la comunità.
Ci mancherai tantissimo.

La Tua banda

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