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La via dove chi litiga, alza le mani e fa il vandalo viene ripreso con il cellulare e denunciato

La decisione di alcuni ristoratori di via Bergamo stanchi delle risse che vedono coinvolti giovani che arrivano da fuori Monza

“Adesso basta: chi viene in via Bergamo per delinquere e rovinare il nostro lavoro e la quiete pubblica verrà ripreso con i cellualri, e poi le immagini consegnate direttamente alle forze dell’ordine. Siamo stanchi di essere etichettati come la via delle risse, dei vandali, dello spaccio. Questa è la via dove ci sono oltre 30 attività di ristorazione gestite da professionisti, da gente perbene che si impegna a svolgere egregiamente il proprio lavoro e non ha assolutamente né tempo né voglia di stare anche dietro a chi viene nel nostro borgo per altre finalità”.

A parlare alla redazione di MonzaToday è il gestore di un locale di via Bergamo. Dopo l’ennesima rissa avvenuta nella tarda serata di sabato 3 giugno lungo la via, a parlare adesso (e a mettere i puntini sulle “i”) sono proprio i ristoratori. “Riprendersi dopo il covid non è stato facile - spiega il gestore di un locale di via Bergamo -. Ma con impegno ci siamo rimessi in pista. Abbiamo, con le nostre forze e con i nostri soldi, organizzato anche eventi per richiamare le persone e per rilanciare il nome di una via che, purtroppo, viene spesso legata a quella delle risse e dei gesti vandalici. Ma via Bergamo è altro: è una via con locali con chef stellati, con professionisti che hanno alle spalle curriculum prestigiosi, con giovani talentuosi e di sani principi che si impegnano nel mondo della ristorazione, ma anche di realtà storiche di famiglie che hanno iniziato a lavorare nelle via tanti decenni fa”.

Ma disordini e maxi controlli nella via sono all’ordine del giorno. L’ultimo proprio sabato 3 giugno quando, solo per miracolo, si è evitato il peggio: una litigata tra 2 giovani che stava per sfociare in una rissa. “Noi abbiamo subito allertato le forze dell’ordine - prosegue -. Abbiamo spiegato a carabinieri, polizia di Stato e polizia locale che i protagonisti delle risse non sono clienti dei nostri locali. Sono ragazzi che arrivano dai giardinetti del Nei, dove stazionano, e iniziano a creare subbuglio. Si tratta di giovani e giovanissimi che molte volte arrivano da fuori Monza e, come ha raccontato il residente che ha filmato la rissa di sabato sera, poi si ritrovano ai giardinetti dove alcune volte il litigio finisce nel sangue”.

C’è amarezza e tanta desolazione nel racconto del ristoratore monzese  che si fa portavoce anche di molti colleghi. “I residenti si sentono abbandonati dalle istituzioni, ma anche noi viviamo la stessa situazione - prosegue -. In via Bergamo mancano i controlli: inutile mettere una transenne con il divieto di accesso, se non ai residenti, se poi non c’è chi lo presidia. Noi in passato avevamo ingaggiato a nostre spese un servizio ad hoc proprio per quel controllo e avevamo ritirato e consegnato i pass direttamente ai residenti. Solo loro potevano passare. Abbiamo chiesto di poter ripetere l’iniziativa, ma ci è stato negato. Eravamo anche disposti a pagare la polizia locale per svolgere questo servizio, ma anche questa proposta è stata messa nel cassetto. Adesso ci ritroviamo con una via dove i divieti non vengono rispettati, non ci sono controlli se non ai locali il sabato sera, nel momento di maggiore lavoro. Poi però quando succedono le risse i controlli arrivano troppo tardi”.  Da qui la scelta di organizzarsi in autonomia, riprendendo con i telefonini le risse e consegnando le immagini alle forze dell’ordine.

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