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Cronaca Villasanta

Il don annuncia la macellazione dell'oca e gli animalisti lo portano in tribunale

La vicenda a Villasanta: don Simone annuncia la "conversione" in salame dell'oca che per un giorno è stata ospitata in oratorio. Gli animalisti presentano un esposto in Procura

L’oca Reginaldo finisce dalla cucina all’aula del tribunale. Finale tutt’altro che culinario quello dell’oca che per un giorno e mezzo è stata ospitata nell’oratorio (vuoto a causa del covid) di Villasanta: don Simone Sanvito, sacerdote della parrocchia, settimana scorsa aveva annunciato sul suo profilo Facebook che l’animale sarebbe diventato un salame per la comunità,  e ha  così scatenato l’ira degli animalisti.

Gli animalisti portano la vicenda in tribunale

L’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) di Pregnana Milanese è subito scesa in campo: prima annunciando un esposto alla Procura della Repubblica di Monza contro il giovane sacerdote con l’ipotesi di maltrattamento di animale che lo avrebbe portato alla morte poi, dopo una telefonata con il religioso, la scelta di ridimensionare l’accusa decidendo comunque di andare avanti nell’intenzione legale.
"All’inizio della prossima settimana presenteremo comunque un esposto – spiega Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione -. Chiediamo alla Procura di indagare su come è andata la vicenda coinvolgendo i diretti interessati cioè il contadino che ha consegnato l’oca a don Simone, il sacerdote e il macellaio. Vogliamo vederci chiaro sulla vicenda alzando anche l’attenzione, alla vigilia delle prossime festività pasquali, sulle macellazioni che avvengono anche nel nostro territorio. Per noi quell’oca poteva comunque essere salvata".

Don Simone si difende "Non ho ucciso l'oca"

Don Simone aveva spiegato chiaramente la situazione, anche con un’email pubblicata poi sul sito dell’Aidaa. "L’oca Reginaldo era già destinata al macello per decisione del contadino allevatore – si legge nella lettera del sacerdote -. Una volta prelevata dall’allevamento, ho tenuto con me l’oca un giorno e mezzo facendola scorrazzare in oratorio (chiuso per il covid) prima che il macellaio (autorizzato) la venisse a prendere. Io non ho ucciso l’oca, anche perché non ci sarei mai riuscito. E neppure l’ho mangiata!".

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