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Cronaca Vimercate

Vimercate, ricerca Niguarda: un impiegato su tre a "rischio cuore"

Il lavoro sedentario? Che stare fermi di fronte al computer non faccia bene alla salute non è una novità: ma lo screening in azienda può fare la differenza.

VIMERCATE - Il lavoro sedentario?  Sempre più "a rischio cuore". Che stare fermi di fronte al computer non faccia bene alla salute non è una novità: ma secondo lo studio presentato al congresso dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri 1 impiegato  su 3 ha il colesterolo, la glicemia o la pressione alta. Il problema è che 1 su 2 non lo sa. I risultati sono stati presentati nei giorni scorsi a Firenze dai ricercatori dell'Ospedale Niguarda di Milano.

"Protagonisti" dello studio, i lavoratori di un'azienda di Vimercate. Semplice il test: nell'infermeria dell'azienda, ogni lavoratore è stato sottoposto a una visita con elettrocardiogramma, misura della pressione e analisi del sangue. A questo punto è intervenuto il medico che, in collegamento web, ha visitato il paziente sulla base dei parametri rilevati.

Per il controllo "occorrono appena 25 minuti - spiegano Antonella Moreo e Francesco Musca, cardiologi dell'Ospedale Niguarda -. In così poco tempo 'rubato' al lavoro e con un costo molto basso, visto che il medico non deve neppure spostarsi dall'ospedale, si possono individuare fattori di rischio spesso sconosciuti ai lavoratori".

Peraltro i dati segnalano che la quota di impiegati a rischio pur senza saperlo non è irrisoria: il 29% aveva il colesterolo alto, ma solo il 45% ne era a conoscenza; il 26% soffriva di pressione alta, ma appena il 43% ne era consapevole; il 13% aveva la glicemia oltre i limiti, e in questo caso il 70% lo sapeva. 
Nonostante il basso costo, sottolinea il presidente Anmco Francesco Bovenzi, "uno screening in azienda può avere ripercussioni positive non irrilevanti: la prevalenza dei fattori di rischio è elevata e molti lavoratori non hanno idea di essere ipertesi, diabetici o di avere il colesterolo alto. Scoprire di avere un'alta probabilità di infarto può essere la molla giusta per spingere molti a un cambiamento dello stile di vita, migliorando la prevenzione cardiovascolare

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