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Venerdì, 19 Aprile 2024
Violenza sulle donne

"Ti violento in strada", dagli schiaffi alle torture: il terribile calvario subito a Monza da una donna

La polizia ha arrestato un 48enne. Un incubo fatto di violenze psicologiche, calci e pugni che, dopo i maltrattamenti nei confronti della ex moglie, era toccato alla nuova compagna. L'uomo ora è in carcere

Minacce, schiaffi, pugni. E rapporti sessuali ripresi con diffusione delle immagini fino ad arrivare alla tortura e al sequestro di persona. Un terribile copione fatto di angherie e violenze che, dopo la ex moglie, era toccato alla nuova compagna. A Monza gli agenti della Squadra Mobile della questura del capoluogo brianzolo hanno eseguito il provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica di Monza a carico di R.C.M., cittadino italiano di 48 anni, indagato per maltrattamenti nei confronti della ex compagna.

Un reato per cui era già stato condannato in passato e di cui era stata vittima la ex moglie con maltrattamenti, lesioni e minacce, per cui era stato sottoposto alla misura restrittiva degli arresti domiciliari presso l’abitazione di alcuni parenti che lo ospitavano. Ma dopo la separazione dalla moglie, nel 2021, il 48enne aveva trovato una nuova compagna e anche con la donna aveva manifestato l’indole violenta. Anche lei, secondo quanto denunciato e agli atti, avrebbe iniziato a subire percosse, pugni, schiaffi calci, violenze sessuali, diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, per giungere addirittura alla tortura e al sequestro di persona.

Dalle botte alla tortura e alle violenze sessuali

Dopo alcuni episodi e dopo essere finita in ospedale per un mese a causa delle violenze, la donna ha deciso di chiedere aiuto con una denuncia presentata alla Squadra Mobile. Già arrestato e posto ai domiciliari, il 48enne, a causa dell'influenza psicologiche e dell'assoggettamento che esercitava sulla compagna, era riuscito a convincerla a tornare insieme e a dargli un'altra opportunità. Ma subito poi erano ricominciate le violenze, le aggressioni e le minacce.

"In un quadro quindi di allarmante escalation delle condotte violente, nonostante il maltrattante si trovasse già in un regime restrittivo della libertà personale, che non aveva portato ad alcuna revisione critica sulle proprie condotte aggressive, l’uomo non si era assolutamente fatto alcuna remora nel proseguire con i maltrattamenti  preannunciando e minacciando la vittima che, appena terminati gli arresti domiciliari, sarebbe andato a cercarla per staccarle i denti ed abusarla in mezzo alla strada" specificano dalla questuta illustrando il quadro di violenze emerso dalle denunce e dalle indagini.

E' stata così attivata la procedura del “Codice Rosso” e nel giorno della data di termine della pena dei domiciliari, anzichè tornare in libertà, il 48enne è finito in carcere così da non poter avvicinare la donna e non avere la possibilità di poter davvero mettere in atto le minacce e le violenze pronunciate.

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