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Economia

Crisi nera per i ristoranti: "La gente ha paura e preferisce il tampone al cenone"

Le difficoltà del settore e le 4 proposte dalla Brianza al governo per scongiurare il collasso della ristorazione

"Ristoranti, pizzerie, bar, pub e cocktail bar sono aperti. Ma è crisi, crisi nera, per il comparto Horeca. La gente ha paura e salta il rito del caffè o dell’aperitivo. Preferisce il tampone al cenone" A lanciare l'allarme è Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità. 

"Natale è stato un deserto e per Capodanno il telefono squilla, ma solo per le disdette. In questo contesto a tinte fosche, anche per l’entrata a gamba tesa del fisco, vorace come fossimo in pieno boom economico, MIO Italia lancia quattro proposte al Governo, da attuare immediatamente, per salvare il comparto della ristorazione". Una posizione quella di Bianchini ripresa anche da Salvatore Bongiovanni, ristoratore brianzolo e referente e responsabile della Lombardia per MIO. E le perdite, cifre alla mano, raggiungerbbero il 40% di calo rispetto dicembre 2019.

Le proposte della Brianza per salvare il settore

Far sopravvivere le attività all'ennesima dura prova che hanno dovuto affrontare con la quarta ondata di covid con cenoni disdetti e clienti impauriti che nelle sale hanno avuto un effetto simile al lockdown: tavoli vuoti. E per salvare il settore dell'industria alberghiera e della ristorazione l'associazione di categoria MIO ha avanzato quattro proposte. Si tratta del prolungamento nel 2022 delle moratorie sui prestiti alle Pmi, reintroduzione del credito d’imposta sugli affitti dei locali, indennizzi veloci e a fondo perduto per coprire le perdite di dicembre 2021 e del primo trimestre 2022. E infine la riduzioen dell’Iva dal 10 al 5%.

"Il Governo, cifre alla mano, deve prendere atto che l’emergenza economica iniziata nel marzo del 2019 non è ancora terminata. Tutt’altro" ha concluso Paolo Bianchini. 

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