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Con la crisi le imprese tornano a guardare al baratto con la sua veste moderna: l'Eurex

Il 7,3% degli imprenditori in Lombardia ha già introdotto il baratto per effettuare acquisti e vendite. A Monza e Brianza il fenomeno interessa il 5,2% delle imprese

Con la crisi per andare avanti si guarda indietro e sale sempre più il numero di aziende che si servono del baratto come mezzo di scambio per effettuare acquisti e vendite.

Il 7,3% degli imprenditori lo ha già fatto e il giro d’affari che il ricorso al baratto mobilita è pari a 1,8 miliardi di euro: si scambiano servizi, prodotti e prestazioni. Una scrivania per ufficio in cambio di un evento promozionale o di una consulenza legale o ancora un sito internet che può valere una posa di piastrelle.

Con la crisi anche in Brianza arriva l’Eurex, la nuova “moneta complementare” a disposizione di imprese, artigiani e liberi professionisti, con cui è possibile barattare prodotti e servizi, oppure maturare crediti in monete complementari, da utilizzare per futuri scambi con aziende.

Sul territorio di Monza e Brianza il fenomeno interessa il 5,2% delle imprese mentre a Milano la percentuale sale a 9,4%. Venerdì, in occasione dell’incontro “La moneta complementare ed il Corporate Barter: la rivoluzione del mercato”, promosso dal Consorzio Barter Italia presso la sede della Camera di commercio di Monza e Brianza, sono stati presentati i vantaggi e le modalità di utilizzo della moneta complementare come strumento di gestione del circolante, nozioni di fiscalità in tema di baratto multilaterale, oltre ad alcune case histories di imprese di Monza e Brianza che già utilizzano il baratto come strumento per lo scambio di beni e servizi.

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